Il trasferimento del pensiero, o più brevemente telepatia, è uno dei fenomeni indagati fino dagli albori dello studio dell'ipnosi. La casistica è costruita non soltanto sulla narrazione di storie e fatti, ma sull'esecuzione di veri e propri esperimenti di telepatia, che includevano non soltanto il trasferimento del pensiero, ma anche di sentimenti e sensazioni da una persona A a una persona B, con un altro mezzo rispetto ai normali organi di senso di B.
Per esempio si dovevano escludere tutte quelle situazioni in cui i pensieri di una persona potevano essere individuati da un altra attraverso movimenti muscolari involontari, tremori, ecc, attraverso uno dei cinque sensi.
Si riteneva che il trasferimento del pensiero potesse avvenire anche in assenza d'ipnosi, o di mesmerizzazione, utilizzando soltanto una forte concentrazione da parte del soggetto trasmittente. Il fenomeno poteva essere amplificato quando più soggetti trasferivano contemporaneamente lo stesso pensiero a un unico ricevente. Gli esperimenti di trasferimento del pesniero erano fatti sia su persone sveglie che su persone mesmerizzate, e si ritenevano le persone mesmerizzate riceventi migliori.
Gli esperimenti erano condotti, almeno apparentemente, con la massima attenzione ad evitare qualunque tipo di influenza tra colui che trasmetteva il pensiero e il ricevente.
In un esperimento venivano trasmesse delle immagini disegnate dal trasmittente. Il ricevente doveva allucinare nella sua mente le stesse immagini e disegnarle su un foglio. Il trasmittente disegnava le immagini in una stanza, poi si trasferiva in un altra stanza, dove lo aspettava il ricevente, seduto su un tavolino diviso in due da uno schermo.
Nell'esperimento di trasferimento del pensiero, realizzato da Malcom Guthrie nel 1883, il trasmittente fissava intensamente la figura finché il ricevente, bendato dall'altra parte dello schermo asseriva di averla ricevuta.
A testimonianza che lo spirito di questi pionieri non è morto con l'800, un esperimento di telepatia fu condotto durante la missione spaziale Apollo 14 nel 1971, per dimostrare che la distanza non era una barriera insormontabile. Per quello che ricordo, l'astronauta Mitchell condusse questo esperimento indipendentemente dalla NASA ricevendo e trasmettendo numeri random. Per una incomprensione Mitchell effettuò l'esperimento e ricevette dei numeri senza che nessuno li trasmettesse da terra.
Ma l'utilizzazione del trasferimento del pensiero non si ferma a questi esperimenti. La ferma determinazione richiesta per l'atto telepatico, poteva anche essere utilizzata per indurre un soggetto in ipnosi senza il suo consenso. Nel 1884 Perronet dava evidenza di questo fatto ipnotizzando soltanto con la sua volontà. Sosteneva inoltre che gli era possibile influenzare il battito cardiaco e causare cambiamenti vasomotori con la sua volontà, con il trasferimento del pensiero.
Il Perronet doveva essere un uomo amante dell'essenziale oppure ossessionato dal superfluo, perché eliminò dall'atto ipnotico tutti gli strumenti esteriori uno dopo l'altro, a cominciare dalla fissazione degli occhi, proseguendo con i passi magnetici arrivando persino ad eliminare il comando "Dormi!".
Alla fine era abbastanza, secondo lui, concentrare i suoi pensieri o la sua volontà sul soggetto da ipnotizzare. Nel far questo si asteneva da qualunque mimica, parola o fonema che potesse rappresentare esteriormente questa volontà. Dirigeva la stessa determinazione e ferma volontà sul soggetto in ipnosi per risvegliarlo.
Anche Pierre Janet sosteneva che tutte le manovre fatte per ipnotizzare una persona non erano di nessun beneficio, se non c'era cooperazione da parte della volontà dell'ipnotista. Sull'argomento del trasferimento del pensiero ha scritto un articolo sulla Revue Scientifique, maggio 1886.
Il problema di questi esperimenti, è sempre quello della possibilità che, finché ipnotista e ipnotizzato si trovano nella stessa stanza, sia possibile a quest'ultimo percepire segni da parte dell'ipnotista, cosicché la suggestione sarebbe trasmessa in qualche modo impercettibile attraverso i sensi, piuttosto che dal pensiero.
Dupotet, convinto mesmerista, nel 1820 fece il seguente esperimento all'Hotel Dien, un ospedale di Parigi.
"I soggetti (Mesmerizzati) si trovano a volte in uno stato di tale eccitabilità, che li si può far agire persino attraverso le pareti, in occasioni in cui non è possibile che abbiano alcuna cono9scenza delle nostre intenzioni. Loro sentono la vostra presenza, sanno quando vi assentate e si addormentano (entrano in ipnosi) e si svegliano secondo la vostra volontà.".
Dupotet racconta di molti casi, tra cui uno effettuato alla distanza di mezzo chilometro, ma nonostante l'ampia casistica, rimango scettico sul punto dell'interpretazione dei dati. Infatti alcuni di questi esperimenti dono considerati validi, anche se sono stati un insuccesso, come nel caso di un soggetto che si addormenta dopo cinque minuti invece che dopo uno come suggerito dal trasferimento del pensiero. In quel caso la colpa era la distanza, che rallentava l'effetto della trasmissione del pensiero.
Considerazioni
Questi esperimenti sono al limite della parapsicologia e dell'esoterismo, e onestamente non credo che possano dare risultati in un ambiente sperimentale controllato. La mia convinzione si basa anche su l fatto che, almeno fino al momento in cui scrivo, non è arrivato alcun accredito del taglio di 100€ suggerito mentalmente attraverso il trasferimento del pensiero, per cui rimango piuttosto scettico. Fornire qui il mio IBAN sarebbe piuttosto semplice, ma inquinerebbe i risultati dell'esperimento e tradirebbe la mia ferma determinazione di sperimentatore.
Comunque, poiché la distanza non è un limite, al momento ho esteso la mia volontà oltre la sfera del sistema solare fino alla galassia di Andormeda, e sono in attesa che i Krell (vedi "The forbidden planet") portino doni.