I sogni non fanno ammalare, ma sicuramente alcuni sogni mostrano la causa del disagio attuale, in maniera diretta o indiretta. L'ipnosi può aiutare a recuperare il ricordo dei sogni, oppure connette il ricordo a un evento reale della vita. Non c'è naturalmente nessuna garanzia che il ricordo del sogno o dell'evento siano reali, perché possono essere entrambi frutto di affabulazione, ma questo è un problema teorico, mentre quello che conta dal punto di vista pratico è l'efficacia della seduta ipnotica sulle condizioni dell'ipnotizzato.
L'ipnosi può lavorare sui sogni indifferenti modi: può fornire suggestioni perché il sogno non si ripeta, può fornire suggestioni per ristrutturare il contenuto del sogno, e di conseguenza il suo significato, può riportare alla luce sogni dimenticati o che al risveglio lasciano un'impressione spiacevole.
Pierre Janet, diede grandi contributi teorici all'ipnosi tra la fine del 1800 e i primi del 1900, ebbe modo di lavorare con una giovane donna che soffriva di vertigini per cui non era stata trovata una causa organica, e che di conseguenza erano considerate di tipo isterico. Le vertigini erano cominciate dopo una violente lite in famiglia con i genitori. La ragazza aveva preso così a cuore i rimproveri che aveva pesato di suicidarsi gettandosi nella Senna, ma non avendo trovato il coraggio, tornò a casa e si mise a dormire.
Durante il colloqui preliminare con Janet emerse un sogno ricorrente fatto dalla ragazza, che si vedeva mentre stava per gettarsi nel fiume da un alto argine, ma mentre stava per lanciarsi nel fiume, veniva presa dalle vertigini, cadeva in terra e si risvegliava respirando affannosamente.
Janet scelse di eliminare il sogno, ritenendolo la causa delle vertigini di cui soffriva la ragazza. Quindi procedette ipnotizzando la giovane donna e dandole contro-suggestioni realizzate per far cessare il sogno e restituirle l'equilibrio nervoso. In poche sedute la ragazza tornò in condizioni normali.
Non sempre il sogno è presente alla coscienza del sognatore, perché alcuni sogni svaniscono dalla memoria prima che possiamo aprire gli occhi. In questo caso si può fare affidamento all'ipnosi, perché molto spesso con l'ipnosi si può ricordare nei minimi dettagli eventi dimenticati, anche lontani nel tempo.
Una giovane donna sposata, di ventidue anni, consultò Boris Sidis perché aveva ricorrenti mal di testa, che arrivavano ad intervalli irregolari e duravano molti giorni. Spesso gli attacchi avvenivano la notte, e la ragazza si svegliava spaventata. Nessuno della sua famiglia né lei avevano mai sofferto di disturbi mentali, e il suo stato di salute era eccellente.
Durante il colloqui preliminare, comunque, emerse un evento accaduto durante la prima infanzia, quando la donna, che allora aveva otto anni, era stata abbracciata da una vicina di casa, affetta da turbe mentali, che si era introdotta nella sua casa. Le grida di aiuto avevano richiamato il padre e altri amici, che avevano dovuto sottrarla a forza dalla donna.
"Pensi ancora a questa donna?", chiese il dottor Sidis.
"No. Non ci pensavo da anni."
"Sogni di lei?"
"No, per quanto possa ricordare."
"Sogni molto?"
"Si, molto. E di solito i miei sogni sono stressanti. Ma questo è tutto quello che posso ricordare dopo il risveglio."
""In questo caso" le disse il dottor Sidis, "Vorrei che lei mi permettesse di ipnotizzarla. Questo mi aiuterà molto, ne sono sicuro, nello scoprire le cause del problema."
Cinque minuti dopo la paziente era in un profondo stato ipnotico. Il Dottor Sidis le disse:
"Voglio che provi a ricordare uno dei tuoi ultimi sogni e che me dici."
Per un momento rimase in silenzio. Quindi, parlando a bassa voce, come per uno sforzo o per la paura, disse:
"La scorsa notte ho fatto un brutto sogno; ho sognato di essere vicino alla finestra con il mio bambino in bracci. Un gato salì sulla stessa finestra. Mi accorsi che era matto. Corsi via, il gatto mi corse appresso, mi mordeva e mi graffiafa. Lasciai il bambino, corsi, e saltai giù dalle scale. Ora ricordo che quando mi addormentavo, proprio prima di fare questo sogno, vidi una donna, forse era la donna matta. Si, era lei. Era la donna che mi tenne tra le braccia mi baciò e mi abbracciò e non mi asciò andare fino a quando le mie urla richiamarono gli amici e mio padre, che mi strapparono dalle sue braccia con la forza."
Alla fine emersero alti sogni.
"Sognai qualche tempo fa," disse al dottor Sidis "che una donna venne da me e mi gettò addosso dell'acqua bollente. Un'altra volta sognai di stare in un manicomio. Lei venne fuori, e mi disse che stava bene. Io ero molto spaventata e scappai via. Lei voleva abbracciarmi, mentre io tentavo di allontanarmi da lei. In uno dei miei sogni vidi persone che le gettavano addosso acqua bollente, e potevo sentirla gridare. Era spaventoso! Se solo potessi non sognare più di lei! Qualche volta quando sogno, sento qualcosa nella mia testa - un certo dolore."
Queste erano tutte le informazioni di cui aveva bisogno Boris Sidis per trattare il caso.