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Risposte ideomotorie - 2

09/01/2010 Alessandro Guidi — Ipnosi Commenta

Erickson studiò molto il fenomeno, e nelle sue opere si trova un articolo dal titolo "Historical Note on the Hand Levitation and Other Ideomotor Techniques", del "The American Journal of Clinical Hypnosis". In questo articolo sono riportati i primi esperimenti, che datano al 1923, sull'utilizzo delle tecniche ideomotorie, e contiene una serie di osservazioni che sono ancora oggi attuali, e che devono essere conosciute. Riguardo a quanto accennato nel paragrafo precedente, Erickson presenta un fenomeno molto interessante, accadutogli durante una dimostrazione:

"Durante la sua prima dimostrazione dell'induzione basata sulla levitazione della mano al seminario di gruppo del 1923-1924, lo scrittore di questo articolo fece una scoperta particolare sulla manifestazione spontanea in un soggetto volontario di allucinazione motoria allucinata. ... Mentre lei (il soggetto) e il gruppo guardavano intensamente la sua mano, mentre rimaneva sulla coscia, lo scrivente (Erickson) offrì ripetute, insistenti appropriate suggestioni per la levitazione della mano destra, tutte senza risultato. Un silenzioso studio del soggetto nello sforzo di comprendere le ragioni del fallimento portò alla scoperta del suo sguardo diretto a mezz'aria, al livello delle spalle, e la sua espressione facciale e l'apparente completo distacco dalla realtà circostante indicavano che era stato raggiunto un profondo stato di trance. Le fu detto di sollevare volontariamente il suo braccio sinistro al livello della sua mano destra. Senza alcuna alterazione nella direzione del suo sguardo, portò la sua mano sinistra fino al livello delle spalle. Le fu detto di rimettere la sua mano sinistra sulla coscia e quindi di guardare la sua mano destra "scendere lentamente" sulla sua coscia. Quando raggiunse la coscia, lei doveva fornire immediatamente un completo rapporto verbale della sua esperienza. Ci fu una lenta discesa del suo sguardo, e quando raggiunse la sua coscia, lei guardò nuovamente il gruppo e deliziata, diede una descrizione estesa della "sensazione" della sua esperienza allucinatoria, senza capire che aveva realizzato il suo primo stato di trance conosciuto, ma con un’amnesia per la realtà dell'esperienza di trance, sebbene non per il contenuto. Le fu chiesto di ripetere l'esperienza e così fece. Questa volta il gruppo guardò i suoi occhi e il comportamento facciale. Di nuovo, non ci fu movimento della mano, ma tutti concordarono che aveva sviluppato una trance sonnambulica appena rivolto lo sguardo verso l'alto. Questa conclusione fu provata dimostrando con lei fenomeni di ipnosi profonda. Quindi fu svegliata, e quindi seguì un'estesa discussione sull'"immagine cinestetica" o "memorie cinestetiche" come possibile tecnica per l'induzione ipnotica"

Questo breve passo dimostra come il soggetto abbia in pugno la realtà della trance e delle sue manifestazioni e come spesso quello che succede, e anche quello che non succede, durante l'ipnosi, siano difficili da interpretare. Spesso capita che dei soggetti abbiano comportamenti analoghi e forniscano risposte ideomotorie in maniera del tutto inconsapevole, in contesti dove queste non sono richieste. Quando approfondisco la trance utilizzando il metodo della scala, chiedo al soggetto di approfondire la trance ad ogni gradino di una immaginaria scala a chiocciola " ... e puoi scendere in tutta tranquillità perché c'è un corrimano su cui poggiare la mano ... ", a queste parole molti soggetti muovono la mano e la poggiano su un immaginario corrimano posizionato di solito davanti al loro campo visivo, raramente di lato: non si sa mai!

Le risposte ideomotorie giocano un grande ruolo nei test di suggestionabilità, quei test che si possono eseguire prima dell'induzione vera e propria per verificare le capacità ipnotiche del soggetto. Come molti altri test, la loro affidabilità non è assoluta, ma possono costituire una maniera semplice e divertente per costruire il rapport ipnotico, e mettono il cliente a suo agio se sono presentati come semplici esperimenti o esercizi per scaldare l'immaginazione. In uno dei test più utilizzati è chiesto al soggetto di chiudere gli occhi, stendere le mani in avanti e tenere la mano sinistra con il palmo rivoltato verso l'alto. Si chiede poi al soggetto di immaginare che al polso della mano destra sia legato un palloncino e sul palmo della mano destra sia posato un mattone, un libro o un oggetto pesante. Contando lentamente fino a tre si aumenta il numero di palloncini e il numero di mattoni. La risposta ideomotoria porterà le mani a divergere. Quella cui sono attaccati i palloncini si solleverà, quella su sui sono poggiati gli oggetti pesanti scenderà. La divaricazione delle braccia indica, secondo alcuni autori, la capacità ipnotica del soggetto. Più le braccia sono divaricate, maggiore è l'ipnotizzabilità. Alcuni soggetti non muovono per niente le mani, ma siccome il test si svolge ad occhi chiusi, non possiamo intuire nulla dalla direzione del loro sguardo, come fece Erickson.

La risposta ideomotoria si basa su una forte dissociazione tra la realtà del soggetto e quella avvertita nella parte del corpo utilizzata per la risposta ideomotoria. Come abbiamo visto esiste anche la possibilità di una componente allucinatoria di questa dissociazione. Esiste anche un legame con la catalessia, perché è possibile trasformare molte risposte ideomotorie in catalessia, ad esempio fermando il braccio che si sta alzando e lasciandolo sospeso. Da un certo punto di vista la catalessia stessa è una risposta ideomotoria senza alcun movimento, e probabilmente la distinzione tra risposta ideomotoria e catalessia si deve soltanto alla loro differente dinamica.

La risposta ideomotoria ha come caratteristica fondamentale quella di essere un movimento realizzato a piccoli scatti, come se il braccio fosse tirato su da un filo elastico. Il braccio sale, lentamente, si ferma, ricomincia a salire. Così il dito. Un movimento lineare e continuo rappresenta un movimento volontario e deve essere scartato qualora sia stata richiesta una risposta ideomotoria. Non c’è trance e il soggetto sta semplicemente compiacendo l’ipnotizzatore.

Leggi la prima parte Risposte ideomotorie-1

fenomeni ideomotori, Milton Erickson, tecniche ipnotiche

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