Il sonno è uno stato fisiologico dell'individuo necessario al riposo, durante il quale i suoi occhi sono chiusi e non ha più coscienza di sé. Durante il sonno si manifestano fasi differenti, facilmente individuabili, di sonno profondo e sonno REM. Durante il sonno REM l'individuo sogna e se svegliato durante una di queste fasi, inevitabilmente ricorda il sogno.
L'ipnosi può essere utilizzata per influenzare il sonno e i sogni, infatti ci sono stati tentativi di utilizzare comandi post-ipnotici per influenzare direttamente il contenuto dei sogni. Uno dei test della scala "STANFORD HYPNOTIC SUSCEPTIBILITY SCALE" di Andre M. Weitzenhoffer e Ernest R. Hilgard , riguarda la capacità del soggetto in esame di sperimentare sogni durante la trance ipnotica. Lo sviluppo dei sogni durante l'ipnosi si è rilevata anche in soggetti di media capacità.
Nonostante la capacità di sognare, e a differenza del sonno, all'ipnosi non si riconosce nessuno specifico stato fisiologico, per cui, se i sogni sperimentati durante l'ipnosi fossero gli stessi di quelli sviluppati normalmente durante le fase REM del sonno naturale, si potrebbero provare similitudini tra i due stati nei quali i sogni sono ottenuti.
I sogni possono essere influenzati in molti modi, compresi tra questi le suggestioni da svegli, il contenuto visto in televisione, stato emotivo, droghe, ecc. L'ipnosi, da questo punto di vista, non è altro che un metodo dei tanti, ma Tart nota che le suggestioni post-ipnotiche sono il mezzo migliore, il più preciso per influenzare i sogni.
Nonostante queste affermazioni possano indurre a considerare per l'ipnosi un ruolo cruciale nello sudio dei sogni, non si manifestano nello stato ipnotico attività REM connesse ai sogni, anche quando il soggetto riporta al risveglio di aver sognato, come richiesto da suggestione. D'altra parte, quando si suggerisce di sognare uno specifico contenuto durante il sonno naturale, non c'è modo di sapere se questo sogno indotto tramite ipnosi si sia svolto durante la normale attività REM del sonno oppure se sia semplicemente riportato al risveglio, come una fantasia o un'affabulazione.
Essendo impossibile stabilire tramite EEG uno stato specifico all'ipnosi e simile a quello del sonno, si deve rilevare che le due esperienze di sogno sono differenti, anche se è facile notare nei soggetti ipnotizzati attività collegate ai movimenti oculari come durante i sogni REM. Bisogna notare anche pattern collegati ai movimenti oculari, si osservano con una certa frequenza in soggetti ipnotizzati, e non c'è modo di sapere se queste si riferiscono a sogni o altre attività mentali, a meno di non sottoporre il soggetto a un'analisi del contenuto della seduta.
Le prime ricerche sul sonno associavano la fase REM alla scansione visuale di immagini, lo stesso potrebbe verificarsi durante l'ipnosi, soprattutto di soggetti particolarmente abili nelle visualizzazioni, in cui queste capacità sono particolarmente libere di esprimersi, anche con immagini molto complesse e molto vivide nei contenuti.
Lo studio dell'attività onirica risulta particolarmente complesso, e l'ipnosi, nonostante le sue possibilità, probabilmente complica lo scenario, piuttosto che essere uno strumento utile. D'altra parte l'ipnosi, nei confronti del sonno, e anche dell'insonnia, ha effetti benefici e stabilizzanti, che sono spesso secondari alla trance, ossia non specificatamente ricercati, ma ottenuti come sottoprodotto dell'attività ipnotica.