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Le strane pratiche del Dr. Elliotson - parte seconda

11/10/2016 ipnoguida — Ipnosi, Mesmerismo, Storia Commenta

Copertina del libro dedicato agli strani esperimenti mesmerici del Dr. Elliotson
Copertina del libro dedicato agli strani esperimenti mesmerici del Dr. Elliotson

L'esperimento segreto che esegue su di loro, divulgato

Il primo esperimento fu qualcosa di veramente sorprendente. Avevo chiesto un bicchiere d'acqua, che il dottore chiese a Jane di portare nella stanza. Aveva appena poggiato la bottiglia d'acqua e i bicchieri su un lato del tavolo, quando il Dr. Elliotson alla distanza di circa 20 piedi, e senza farsi vedere da lei, con un gesto della sua mano aperta la pietrificò nella postura nella quale si trovava al momento.

Sembrava congelata sul posto, e così rimase per un minuto o due, con la rigidità di una statua. In mezzo minuto si riprese con una sorta di sussulto, e tornò indietro, frignando come fosse stata offesa e si sedette su una sedia. La serie di esperimenti eseguiti su di lei mentre ci guardava, fu ugualmente impressionante, sebbene alcuni di essi potevano essere stati il risultato di prove precedenti.

Il gesto di un solo dito, o due dita, e dell'intera mano, avevano ciascuno un effetto peculiare nel metterla a dormire. Passando tutta la mano attraverso l'aria di fronte a lei, la faceva, come ho detto, rigida e immobile; le sue mani erano strette così intensamente, che non potevo aprirle nemmeno con tutta la mia forza. Da questo stato di rigidezza, e con gli occhi chiusi, era stata ripresa dal dottore serrando la punta delle sue mani (i due palmi premuti uno contro l'altro) dirette verso le sue mani, un processo che sembrava rilassare i muscoli, come se qualcosa fosse passato dalle sue mani, sebbene alla distanza di uno o due pollici. Anche un piccolo sospiro sembrava immobilizzarla, e la stessa cosa, apparentemente, sembrava svegliarla, anche se respirare semplicemente, causava una alterazione delle condizioni in ogni modo.

Il tocco di oro, argento o nichel, o la frizione con ogni oggetto, producono lo stesso effetto di metterla a dormire. L'oro, se trattenuto preventivamente nelle mani dell'operatore, ha un effetto particolarmente potente; e un poco d'acqua con un pennello, se prima si è soffiato sopra l'acqua, ha l'effetto più potente di tutti; tanto da essere in qualche modo pericoloso per il paziente. Il tocco o la frizione con il ferro fa sempre perdere la rigidità, e risveglia il paziente.

Un esperimento mi sembra particolarmente degno di una descrizione. L'assistente si era procurato un cartoncino spesso che teneva su collo e la faccia della ragazza, che così non poteva vedere nulla di fronte a lei. Noi eravamo seduti di fronte a lei. Il dottore strofinò il palmo di una delle mani con un pezzo di piombo della grandezza di una matita. Ripeté l'esperimento varie volte, ma non era visibile alcun effetto. Alla fine strofinò il piombo su una sterlina che teneva nella sua mano, e quindi applicò il piombo alla mano della ragazza; istantaneamente le mani si tesero e divennero rigide.

Il dottore quindi mi condusse alla porta e disse: "Dimmi quante volte devo ripetere lo strofinamento con il solo piombo, e quando devo toccare l'oro." Io risposi: "Tocchi l'oro nella sua mano al quinto tentativo." Ritornammo sulle nostre sedie, e l'esperimento fu ripetuto, lui strofinò quattro volte senza effetto; quando, la quinta ripetizione, toccò con l'oro il piombo, le mani della ragazza si irrigidirono come la volta precedente. Durante l'esecuzione di questi esperimenti, era avvolta nel cartone, cosicché non vedesse nulla dell'esperimento; né, mi assicurai, poteva sentire alcun suono dello strofinamento del piombo o dell'oro; se l'operatore o il suo assistente avessero fatto qualche segnale segreto per farle irrigidire le mani, non risultava evidente.

Le curiose posture in cui erano messe, sedute o in piedi, addormentate o sveglie

Questi e molti altri esperimenti, furono fatti su Jane, la più giovane delle ragazze. Ora cominciavano gli esperimenti su Elizabeth, la maggiore, una ragazza di bell'aspetto, e che nel frattempo si era divertita a pestare i tasti di un piano.

Lei possedeva un livello di suscettibilità magnetica che le permetteva l'esecuzione di un esperimento molto elegante nella sua natura. Con certi passi delle mani, e altri mezzi, fu posta dal Dr. Elliotson in sonnambulismo. In questa condizione rimase immobile nell'atteggiamento più aggraziato per molti minuti, gli occhi aperti che guardavano vagamente dinanzi a lei, con un sorriso innocente sul viso.

Il dottore le parlò dolcemente, e le chiese quanto volesse rimanere nella posizione in cui si trovava, e lei replicò "dieci minuti." Circa all'undicesimo minuto come potei constatare sul mio orologio, lei passò dalla condizione sonnambulica cadendo all'indietro in una sorta di svenimento, da cui fu immediatamente recuperata soffiandole sopra; si svegliò nella sua condizione di giocosità infantile. Mentre si conduceva questo esperimento su Elizabeth, i miei compagni stavano chiacchierando con Jane, e, come appresi dopo, sperimentando su di lei. Il mio amico dottore, con un passaggio delle sue mani mentre lei era girata di schiena, la fece addormentare subito, e lei sarebbe caduta se non le fosse stato dato immediatamente aiuto. Questa straordinaria suscettibilità, e all'apparenza l'intera assenza di inganno, sorpresero non poco i miei amici.

Gli esperimenti erano del tutto curiosi, e così inspiegabili in base alle leggi conosciute, che sentii la mia mente sconcertata. Dissi al Dr. Elliotson che avevo visto qualcosa che mi sembrava straordinario, quasi magico; ma nonostante questo non ero ancora convinto, e mi sarebbe piaciuto vedere ancora qualcosa; tuttavia, non poteva essere, perché avrei dovuto lasciare Londra il giorno dopo. Il Dr. Elliotson ci disse che avrebbe auto una esibizione pubblica alle tre, e mi disse che sarebbe stato lieto se mi fossi trattenuto in città per un altro giorno, per essere uno della compagnia. Acconsentii a questa richiesta educata, e il giorno dopo ritornai come concordato.

In questa occasione trovai nella stanza trenta o quaranta tra donne e uomini, insieme al Dr. Elliotson, il suo assistente, e le due pazienti. Dopo le presentazioni cominciarono gli esperimenti, simili a quelli a cui avevo assistito, insieme ad altri che non avevo visto. A costo di essere noioso, devo descrivere brevemente quelli che mi erano nuovi. Jane fu sistemata in una sedia, davanti alla quale erano posati per terra tre pesi di ferro legati tra loro; il peso totale era ottantasei libbre (39 Kg.), che le fu chiesto di sollevare dall'anello del peso principale. All'inizio non riusciva a vincere la sfida; ma, mentre aveva le mani nell'anello, il dottor Elliotson sollevò le sue mani in aria molte volte, come se tirasse qualcosa con le mani, e dopo un certo numero di questi passaggi con le mani, la ragazza sollevò il peso di ottantasei libbre dal suolo, e lo fece oscillare. Svegliatasi si alzò, e io ed altri ci facemmo avanti per provare la nostra forza come sollevatori di pesi; ma nessuno di quelli che tentò riuscì a sollevare il peso stando seduto. Molti uomini lo sollevarono stando in piedi. La circostanza di una flebile ragazza di sedici anni, che con una mano sollevava e faceva oscillare un peso di ottantasei libbre , stando contemporaneamente seduto nella più scomoda delle posizioni per una impresa del genere, è di per sé un fatto straordinario, la causa del quale confonde la mia comprensione.

La cosa seguente fu il recupero della ragazza Jane, dalla sua condizione di imbecillità a quella di sana ragione. Questo fu un esperimento sgradevole. Il dottore premette forte la faccia della ragazza con le sue mani, mentre l'assistente premeva nello stesso modo dalla parte posteriore della testa. Il modo di applicare la mani era particolare. Erano piazzate attraverso la faccia e attraverso la parte posteriore della testa. Ci era stato detto che se fossero state piazzate su e giù per il viso e la testa, l'effetto desiderato non si sarebbe prodotto. Si vedeva appena la punta del naso della paziente, lasciata libera per respirare. Un movimento delle mani verso il basso la fece addormentare, e il processo di pressione, come descritto, procedette. Sembrò che si dovesse svegliare una volta od due ma con un movimento delle mani si fece proseguire il sonno, perché era importante che non si svegliasse troppo presto, altrimenti la sua condizione irrazionale non si sarebbero dissipate. Dopo alcuni minuti di questo trattamento il dottore disse che credeva che ora la ragazza avesse recuperato la coscienza. Lei fece diversi profondi respiri, l'operatore levò le sue mani, e lei si svegliò nelle vesti di una nuova creatura.

Sembrava meravigliata di vedere una tale folla di persone, si alzò e fece un inchino alle signore e parlò con modesta diffidenza quando richiesta. Non aveva alcun ricordo di quanto era successo nella precedente condizione; non sapeva chi fossi, sebbene mi avesse conosciuto precedentemente e sapesse il mio nome, avendomi visto il giorno prima; tuttavia conosceva sua sorella, dai ricordi della sua condizione precedente in questa, ma sua sorella non la riconosceva. Dopo qualche tempo le fu permesso di allontanarsi dalla stanza. In una parte seguente dell'esperimento fu richiamate, e con la pressione dei pollici del dottore sui suoi palmi, ritornò alla sua precedente condizione infantile, cominciando immediatamente a parlare ed ad agire senza senso.

Conclusione degli esperimenti del dottore

Che mostra la meraviglia del "Magnetismo Animale," e l'influenza della "Scienza Mesmerica,", chiaramente dimostrata dall'Autore.

Il lettore qui si porrà la stessa domanda che mi venne in mente a suo tempo, e che io posi al Dr. Elliotson — se il paziente può essere in questo modo restituito alla ragione secondo la volontà dell'operatore, perché non permetterle di rimanere in questa condizione, in modo da restituirla alla società?

Il dottore, rispondendo, spiegò che la condizione infantile sembrava lo stato mentale più opportuno per un progressivo rafforzamento del fisico, in modo così da permettere la cura di quella irritabilità nervosa che era responsabile in prima istanza delle sue crisi epilettiche — che mentre nella condizione infantile riguadagnava salute e forza — che, nei fatti entrambe le ragazze avevano migliorato enormemente in intelligenza da quando aveva cominciato ad occuparsene — e che alla fine l'irritabilità nervosa si sarebbe dissipata tanto che si sarebbe potuto tentare con sicurezza un ripristino completo e finale della ragione. Questo, per quanto posso ricordare, era la spiegazione del Dr. Elliotson riguardo al soggetto, e ne ho raccolto il significato fino a comprendere che era in realtà un atto di umanità permettere alle due ragazze di rimanere nel frattempo nella condizione di semi idiote come le vidi io. In seguito appresi che il dottore aveva curato altri pazienti dall'epilessia con il trattamento mesmerico, e che tutte le persone erano più o meno suscettibili, sebbene in alcuni casi un mese di trattamento (che consisteva nel passare le mani su di loro per pochi minuti una volta al giorno) era stato necessario prima che potessero essere resi così suscettibili da essere posti in sonno magnetico.

Il Dr. Elliotson ora mostra un altro esperimento, quello di condurre la ragazza, Elizabeth, verso di lui attraverso l'azione delle sue mani, sebbene da considerevole distanza. La mette a sedere su una sedia, la addormenta guardandola negli occhi con le mani giunte rivolte verso di lei. Mentre si allontana,muove la mani verso di lui, come se stesse tirando qualcosa verso di lui. Quindi attraversa la stanza in tutta la sua lunghezza, una distanza di cinquanta o sessanta piedi. Mentre si allontanata, la ragazza appariva a tratti convulsa, e cercava di alzarsi, o si piegava in avanti, come avesse desiderio di seguire l'operatore, ma ricadeva sempre nella posizione seduta.

Questo esperimento non fece una grande impressione sulla compagnia, perché il fenomeno esibito poteva essere facilmente considerato una simulazione da parte della ragazza. Il seguente, che consisteva nel toccare i palmi della ragazza con due bacchetta, una sola delle quali entrata in contatto con dell'oro, fu più impressionante e inspiegabile. La ragazza era reclinata in una poltrona, con uno spesso cartone in testa, così che poteva guardare solo il pavimento; io sedevo in una sedia dinanzi a lei; la folla di spettatori seduta dietro di me; e il dottore, su mia richiesta, piazzato fuori vista vicino alla porta. Nella mano destra tenevo un pezzo di piombo, nell'altra una sterlina. Chiesi alla ragazza di aprire una mano, e la strofinai con il piombo, sul palmo, venti o trenta volte. Le dissi di chiudere la mano, e lei lo fece. Quindi le strofinai il palmo tre volte, e ogni volta lei chiuse e aprì la mano. Era evidente che il piombo non aveva alcun effetto. Quindi strofinai il piombo sulla sterlina e lo passai come prima sul palmo della ragazza. Ora veniva il momento difficile. Le chiesi di aprire la mano, ma lei non riuscì; era rigida e stretta. Si alzò un mormorio di sorpresa. Sembrava che il contatto del piombo con l'oro avesse provocato questo rimarchevole fenomeno; ed era evidente anche come non ci fosse imbroglio. Mi sentivo sicuro che la ragazza non avesse visto quello che avevo fatto. Come il piombo a contatto con l'oro avesse avuto questo effetto era al di fuori della mia comprensione.

Quindi procedetti ad eseguire l'esperimento di spruzzare le dita della paziente con l'acqua. Due bottiglie da vino erano state riempite a metà con acqua, e dentro ciascuna fu messo un pennello di peli di cammello, nell'acqua di una delle due bottiglie l'assistente del professore mise due dita e ci soffiò dentro più volte, come per imprimergli una qualche forma di influenza. Sull'acqua dell'altra bottiglia non venne fatto nulla.

La ragazza sedeva su una sedia in profondo sonno magnetico, con la faccia nascosta dal cartone. Usando l'acqua comune, bagnai la parte superiore del primo e terzo dito della sua mano sinistra, che giaceva sul suo ginocchio, e quindi il secondo e quarto dito con l'acqua mesmerizzata. Ripetei i passaggi tre o quattro volte. Dopo l'intervallo si un minuto, e mentre tutti guardavano ansiosamente, le dita bagnate con l'acqua mesmerizzata cominciarono a muoversi, mentre le altre dita rimanevano immobili. Bagnati entrambi i pollici con l'acqua mesmerizzata, si mossero in breve tempo nella stessa maniera. Il paziente alla fine fu svegliato nella solita maniera, sebbene con difficoltà, perché l'acqua mesmerizzata ha, come dicevo, un effetto molto potente.

Sia prima che dopo questo esperimento avevo, senza che Jane se ne accorgesse, agitato le mie mani verso di lei, e lei costantemente e uniformemente si bloccò, rigida. Altri gentiluomini presenti ebbero occasione di magnetizzarla con i passi delle mani, e sempre con gli stessi risultati, dato che il potere sembrava risiedere in ciascuno di noi. Devo dire che queste azioni secondarie causarono estrema meraviglia a chiunque le vide praticare, e tutti confessarono di non avere la minima idea dei loro effetti. Verso al conclusione degli esperimenti, venne portato nella stanza un cacatua, e quando la ragazza lo accarezzò con le mani, si produsse nella sua persona lo stesso tipo di stupore; gli animali inferiori, come gli uomini, ci fu detto, sono agenti di questo misterioso potere.

Prima della mia partenza, presi il mio orologio e lo misi di fronte a lei, così come qualcuno mostra l'orologio a un bambino per attirare la sua attenzione. Le chiesi di baciare l'orologio, e appena lo fece si immobilizzò all'istante; l'oro, ci fu spiegato, aveva prodotto questo effetto. La risvegliai soffiandole sul viso. Di nuovo si immobilizzò toccando la catena; ma la volta seguente in cui baciò l'orologio non successe nulla. Toccai la parte posteriore del collo con la parte d'oro del mio orologio, e lei fu stupefatta; toccandola con la parte di vetro, non succedeva nulla.

Ora concludo il resoconto di questa esibizione veramente strana; probabilmente il lettore si sarà chiesto qual'è la mia opinione sul soggetto, ma confesso di non essere capace di darne una. La mia sensazione è di stupore. Non credo sia stato commesso alcun imbroglio, sebbene non abbia prove che le cose stiano in questi termini. Il Dr. Elliotson giurò sul suo onore che non c'era collusione; e lui è un uomo di educazione e di fortuna al di sopra dell'agire per sordidi motivi, non posso immaginare che i fenomeni che ho descritto siano dovuti a qualche trucco da parte sua. Però lascia al lettore pensarla come vuole, e mi accontento di aver dato un resoconto di quella che è sicuramente una delle più curiose "viste" di Londra.


Natura e scienza rivelano le loro arti magiche
mentre ce ne stiamo stupiti, giocano i loro vari ruoli;
E chi può scoprire i loro profondi misteri?
Perché la ragione del Dio immortale, si trova nell'uomo mortale!

Un testimone oculare

London Printed & published by E. Hancock, 9,Salder's Buildings
Fann Street, Goswell Street.

Elliotson, fenomeni ipnotici, mesmerismo

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