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Controllare il dolore

12/04/2010 Alessandro Guidi — Autoipnosi, Ipnosi 1

L'ipnosi è uno strumento utile e potente per il controllo del dolore, e fornisce prestazioni spesso superiori a quelle fornite dai farmaci anestetici, e senza alcuno degli effetti collaterali di un farmaco. Il meccanismo messo in atto dall'ipnosi per controllare il dolore non è chiaro, e qualcuno ha tirato in ballo il rilascio delle endorfine durante l'ipnosi. In altre ricerche si è visto, tramite PET, che le aree del dolore non sono attivate durante l'ipnosi. Una risposta esaustiva è al di là da venire.

Le strategie e le tecniche utilizzate dai vari ipnotisti, sono molte, ma tutte possono essere ricondotte a una decina di tipologie, con le quali si può affrontare qualunque situazione.

Prima di affrontare il controllo del dolore con l'ipnosi, è obbligatorio consultar un medico, perché eliminare i sintomi dolorosi di una malattia può contribuire ad aggravarla. In generale sono trattati con l'ipnosi tutti i dolori cronici, di cui ormai non si conosce più la genesi, ma che persistono per anni, sempre nello stesso punto. Oppure i dolori causati da malattie allo stato terminale, in una situazione in cui il dolore non è più un campanello di allarme di qualcosa che non va, ma solo un tormento senza fine che avvelena l'ultimo periodo della vita di un malato.

Al di fuori di queste tipologie, qualunque trattamento sul dolore può portare a conseguenze nefaste. Nel dubbio, sempre meglio non intervenire.

E' possibile controllare il dolore anche tramite l'autoipnosi, sempre nei limiti evidenziati sopra, modificando radicalmente l'atteggiamento nei confronti del dolore. Chi pratica autoipnosi per la riduzione o la soppressione delle stimolazioni dolorose, non ne è più la vittima, anzi, ha assunto un ruolo attivo nei confronti della situazione dolorosa, e riesce a controllarla.

Il dolore percepito non è solo quello relativo al momento in cui lo percepiamo, come sosteneva Erickson, il dolore si compone di tre parti. La prima è il ricordo di quel dolore, di tutte le volte che lo abbiamo già sperimentato, di tutte le sensazioni che abbiamo avuto. La seconda è quella presente, che percepiamo nel momento in cui dolore si verifica. La terza è quella del dolore immaginato nel futuro. Tutte e tre queste componenti agiscono contemporaneamente e contribuiscono a formare la percezione attuale della sensazione dolorosa.

Le suggestioni per il trattamento del dolore possono essere sia dirette che indirette, l'importante è che siano accettabili all'insieme di credenze della persona che le riceve. Le tecniche descritte brevemente di seguito, sono quelle più utilizzate.

Spostamento

E' possibile tramite le suggestioni spostare la sensazione dolorosa in un altro punto, diverso da quello in cui si prova solitamente. Questo apre la prospettiva di poter lasciare al cliente il controllo del dolore, non solo sulla sua localizzazione, ma anche effettuando alterazioni su altre dimensioni, come intensità o estensione. Un dolore intenso e circoscritto può così essere sparso su una superficie più ampia, dove sarà percepito con meno intensità, oppure un dolore diffuso può essere spostato in un unico punto meno sensibile, ad esempio la punta di un dito, dove non arrechi lo stesso danno, permettendo ad esempio il recupero della mobilità di una parte dolorante.

Anestesia

Dell'anestesia abbiamo già parlato. Suggerire che una parte del corpo diventa insensibile, fa automaticamente sparire il dolore. La tecnica dell'anestesia può essere appresa facilmente da molte persone, e utilizzata in autoipnosi per eliminare il dolore.

Dissociazione

Quando siamo impegnati a seguire un film molto interessante, dimentichiamo il mal di denti. Più o meno questa era una delle frasi tipo utilizzate da Erickson per descrivere in che modo percepiamo il dolore. Infatti, quando siamo impegnati in un'attività piacevole, la nostra concentrazione è dedicata tutta e soltanto a quell'attività, e tutto il resto sparisce in una sorta di limbo. Un altro modo di dissociare il dolore da noi consiste nell'immaginarlo al di fuori del nostro corpo, o vederlo uscire dal nostro corpo. Molte persone visuali, se addestrate a questo, possono realizzare una simile performance dissociativa in minuti. Molte persone non lo fanno spontaneamente solo perché non hanno mai pensato di farlo.

Sostituzione

Un'idea molto interessante è sostituire una sensazione dolorosa con una sensazione di un altro tipo. Così un dolorosissimo mal di denti può essere percepito come un formicolio o una sensazione di calore. Questa tecnica, inoltre, permette ad ogni persona di re-interpretare il dolore nella sua personale maniera, nel modo che sente più naturale.

Suggestioni dirette

Dire semplicemente al dolore di sparire. Suggerire che si abbassa gradualmente come il volume di una radio. Suggerire di formare una palla nera e di scagliarla lontano, fino al centro del sole. Non limitate l'immaginazione, sa fare più cose di quante possiate mai immaginare.

Metafore & analogie

Chiedere di immaginare un pannello di controllo del dolore. Descriverlo accuratamente individuando i cursori o i bottoni che agiscono sul dolore e lo riducono, visualizzare la riduzione su uno schermo attraverso un grafico o altro. In una versione più datata basta far immaginare un manometro. La lancetta indica il dolore percepito. Immaginare di far andare la lancetta verso lo zero associando il movimento alla riduzione del dolore.

Distorsione temporale

Cavallo di battaglia di Erickson, la distorsione temporale consente di percepire lo scorrere del tempo in maniera più veloce quando si verifica la stimolazione dolorosa. Così un mal di testa che prima durava ore, con la distorsione temporale è percepito con una durata di pochi minuti.

Queste sono le tecniche principali, su cui ognuno può costruire in base ai suoi orientamenti.

Le tecniche descritte sopra possono anche essere utilizzate per controllare con successo i dolori del parto attraverso l'apprendimento dell'autoipnosi.

Autoipnosi, controllo del dolore, emozioni, immaginazione, Ipnosi, Milton Erickson, tecniche ipnotiche

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