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Catalessia - 1

03/01/2010 Alessandro Guidi — Ipnosi Commenta

Catalessia - il ponte catalettico
Catalessia - il ponte catalettico

La catalessia è uno dei principali fenomeni ipnotici, e consiste nella condizione fisiologica che risulta dalla tonicità bilanciata dei muscoli agonisti e antagonisti, che provoca un'immobilità che dura a lungo e che può essere sostenuta senza fatica.

E' un classico nel campo dell'ipnosi e fu descritto per la prima volta da Charcot il 13 febbraio 1882 nella lettura all'Accademia Francese delle Scienze dal titolo "Notes sur les divers état nerveux déterminé par l'hypnotization sur les hystéro-épileptiques". ("Note sui diversi stati nervosi determinati dall'ipnotizzazione sugli isterico-epilettici")

Da allora la catalessia è diventato un fenomeno ipnotico, ottenuto per suggestione o manipolazione, ed è stata utilizzata nella fase di induzione come nella fase di utilizzazione della trance, e anche come strumento di misura della trance. La catalessia può essere utilizzata per indurre la trance, approfondire la trance, iniziare l'anestesia, creare dissociazione, convincere un soggetto di essere stato in trance: ritrovarsi con un braccio alzato DOPO la seduta d'ipnosi, in risposta ad una suggestione post-ipnotica, suscita qualche domanda anche al più scettico dei soggetti.

Alcuni autori includono sotto la voce catalessia anche i movimenti involontari, come il sollevamento del braccio, e le segnalazioni ideomotorie. La mia opinione è che si tratti in questo caso di un'altra classe di fenomeni ipnotici, che include motilità, per cui questa fenomenologia non è presa in esame in questo articolo.

Il modo più semplice per ottenere la catalessia, è quello di prendere il braccio all'altezza del polso tra pollice e indice e tirarlo verso l'alto con un movimento deciso ma non brusco. Quando il braccio è all'altezza delle spalle, basta tirarlo delicatamente verso di sè, dando piccoli strattoni per verificare se si è instaurata la catalessia. Se non si riesce quasi istantaneamente, è meglio non proseguite oltre, perché il soggetto non è responsivo alla catalessia, almeno in quel preciso momento. Questo è il metodo più semplice che conosca, e può essere praticato durante la trance o su un soggetto sveglio. Quasi sempre, se non sostenuto da opportune suggestioni, il braccio tenderà a ricadere lentamente verso il basso. Se si vuole che il braccio rimanga in aria a lungo, si può fissare in questa maniera:

  1. Toccate il polso dicendo "rigido, il polso si blocca"
  2. Toccate il gomito dicendo "rigido, il polso si blocca"
  3. Toccate la spalla dicendo "rigido, la spalla è bloccata"

Assicuratevi durante tutto il processo che la rigidità del braccio aumenti mentre passate dal polso alla spalla. Dare alcuni colpetti con la punta delle dita su avambraccio, bicipite e tricipite mentre si formulano le suggestioni può aiutare.

Ci sono infinite variazioni di questa tecnica e infiniti utilizzi del braccio catalettico. Ad esempio potete premere sulla mano, mentre il braccio è orizzontale in aria e dire "Ora premo sulla mano, ma il braccio è così rigido che tornerà immediatamente al suo posto", In questo caso il braccio si abbassa leggermente, quando la mano è spinta in basso, per poi ritornare di scatto alla sua posizione.

Per intensificare la trance possiamo dire al soggetto " adesso non puoi piegare il braccio, più provi a piegare il braccio e meno riesci ... prova ... prova ", se il braccio è catalettico il soggetto non riuscirà a piegarlo, e questo lo convince di essere in trance.

Naturalmente la catalessia può essere applicata a una parte qualunque del corpo, o all'intero corpo, fino a generare il ponte catalettico, ossia il soggetto con il corpo completamente rigido posto con i piedi su una sedia e la testa su un'altra a formare appunto un ponte, detto catalettico per la sua natura.

Ma le manifestazioni della catalessia non sono sempre così vistose, anche se sono sicuramente più utili. Il fenomeno catalettico maggiormente utilizzato dagli ipnotisti, e che ha generato l'interesse di Braid e quindi i primi studi sull'ipnosi, riguarda la chiusura delle palpebre, che è anche una delle chiavi dell'induzione di Elman, dove le palpebre  "rimangono abbandonate, rilassate, fino al punto che non vogliono saperne di aprirsi ...ora, quando ti chiedo di aprire gli occhi ... proverai a farlo, ma non riuscirai ... ". Il rilassamento delle palpebre porta alla catalessia delle stesse, e quindi all'impossibilità di aprirle. Un fenomeno che avviene del tutto spontaneamente, quando fissiamo con insistenza un oggetto posto leggermente più in alto del piano visivo, a circa quaranta centimetri dalla nostra fronte. Questo piccolo fenomeno rappresenta già un’indicazione che il soggetto è entrato in trance. Da questo punto in poi si può approfondire la trance con le opportune suggestioni.

Molte induzioni sfruttano la catalessia del braccio, e tra queste sono da segnalare quelle utilizzate da Erickson, e riproposte in seguito da Bandler. Il principio di queste induzioni molto rapide, e che devono essere effettuate utilizzando un timing perfetto, risiede nell'interruzione della stretta di mano e prende il nome di "handsake induction". E' un'induzione a sorpresa, e può funzionare solo in questo modo. Offrite la mano da stringere, e quando l'altro sta per offrirvi a sua volta la sua, fermate la mano destra (la sinistra se siete mancini) e con l'altra afferrate delicatamente il polso tra pollice e indice. Senza fermarvi un attimo, sollevate immediatamente la mano del vostro interlocutore fino all'altezza degli occhi e una volta raggiunta l'altezza degli occhi dite " e mentre noti che la mano si muove verso gli occhi ... la vista si sfoca ... la mano si avvicina ancora ...”. E così via. La mano a questo punto deve essere catalettica, sospesa davanti agli occhi del vostro soggetto, e deve cominciare a muoversi spinta dalle vostre suggestioni e da qualche piccola spinta di incoraggiamento sul dorso della mano. A questo punto, se si passa una mano davanti agli occhi del soggetto, questi si chiuderanno.

Milton Erickson faceva questa induzione in maniera ancora più complicata, sfruttando l'ambiguità del tocco nel rilasciare la mano del soggetto, fornendogli contemporaneamente delle spinte verso l'alto. La mano del soggetto, completamente catalettica, cominciava a sollevarsi da sola. La leggenda, che non mi sono preso la briga di controllare, narra che nessuno voleva stringere la mano ad Erickson perchè si esercitava spesso con questa induzione.

Un altro modo di utilizzare la catalessia è il seguente " ... e ora ti svegli dalla testa in su ... il resto del tuo corpo continua dormire ... rigido immobile ... come una statua ...". Fate aprire gli occhi al soggetto e chiedetegli di alzarsi: se avete fatto le cose per bene non si alzerà. Potete naturalmente fare l'inverso, con un soggetto in piedi. Potete bloccare le gambe di una persona, incollarle al pavimento e chiederle di sollevarle. Non riuscirà a farlo: un altro esempio di catalessia. Ponete una mano sulla testa di un soggetto e dite con voce imperiosa, senza la minima incertezza. "adesso non puoi alzarti ... prova quanto vuoi ... non puoi alzarti ... sei completamente rigido ... quando tolgo la mia mano non puoi più alzarti ... ", saranno molto pochi i soggetti in grado di alzarsi.

Alla catalessia si associa quasi sempre l'analgesia o l'anestesia. Se avete un braccio catalettico basta suggerire che " tutte le sensazioni stanno sparendo ... niente di quello che faccio qui (mentre lo dite frizionate la parte interessata) di darà fastidio ... niente di quello che faccio qui lo sentirai ... ". Di solito basta questo ad avere anestesia, l'analgesia c'è quasi sempre insieme alla catalessia. Alcuni soggetti sono l'eccezione che conferma la regola, quindi può capitare che ci sia catalessia ma non analgesia né anestesia. Raramente capita che alla catalessia si associ una ipersensibilità al tocco, con effetti diametralmente opposti a quelli dell’anestesia.

La catalessia può essere utilizzata anche quando non funziona, perché in questi casi si può suggerire il suo opposto, ossia sensazioni di rilassamento e pesantezza. Se il braccio su cui avete tentato la catalessia non diventa catalettico, invece di proseguire nella ricerca della catalessia, confermandovi che avete fatto una scelta sbagliata e osservato male il soggetto, iniziate con delle suggestioni di pesantezza, e alla fine lasciate cadere il braccio "pesante come uno straccio bagnato " o qualcosa di simile, e bloccatelo a terra " … e adesso è immobile ... ogni muscolo è spento ... non ha la minima voglia di lavorare ... se ne sta lì immobile ... pesante come piombo ... se provi a spostarlo non si muove ... più provi a spostarlo più diventa pesante ...". Se il braccio non fa il minimo cenno di movimento, è stata ottenuta la catalessia tramite immobilità del braccio, in un formato meno spettacolare del braccio sollevato, ma sempre utile.

La catalessia può diventare "flexibilitas cerea", che consiste nel mettere qualunque arto in qualunque posizione, senza che questo si muova di un millimetro dalla posizione in cui è stato messo. Alcuni autori (Sichort) hanno associato la flexibilitas ad uno stato particolarmente profondo d'ipnosi, cui tra l'altro hanno dato il loro stesso nome, ma non c'è nulla che lasci presumere che un simile stato esista, e la flexibilitas si manifesta come un normale fenomeno catalettico.

Un ottimo utilizzo della catalessia per sviluppare la trance è fatto dall'induzione nota come "rehearsal induction".

Leggi la seconda parte "Utilizzazione della catalessia"

catalessia, charcot, fenomeni ipnotici, flexibilitas cerea, handshake induction, Ipnosi, Milton Erickson

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