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Appunti ipnotici

09/08/2011 Alessandro Guidi — Induzioni, Ipnosi Commenta

La variabilità delle risposte fornite dalle persone durante l'ipnosi è notevole. Molte persone andranno in ipnosi in meno di un minuto se fate le cose giuste. Con queste persone l'ipnosi è semplice, un fatto elementare. Con altre persone invece dovrete insistere maggiormente, perché sono troppo nervose o hanno troppa paura dell'ipnosi per lasciarsi andare completamente. A volte bisogna insistere più di una seduta per ottenere un risultato accettabile.

L'ipnotista, indipendentemente dalla tecnica utilizzata, deve basarsi unicamente sulle risposte fornite dal soggetto, che dettano il tempo dell'induzione. Notare la comparsa dei segni di trance è fondamentale per poterli amplificare gradatamente. Tra i segni che si possono riconoscere facilmente durante un'induzione, ci sono il rallentamento del respiro, il fluttering palpebrale, la fissità della figura, il rilassamento dei muscoli del collo, leggeri movimenti muscolari delle dita, o altri segnali involontari. Altri segnali di trance, come il riscaldamento dell'epidermide, non possono essere percepiti dalla vista, ma sono facilmente rivelabili al tatto.

La presenza dei segnali di trance non sempre viene percepita dallo stesso modo dalla persona in trance. In certi casi la persona non crede di essere stata in ipnosi, semplicemente perché è rimasta cosciente, mentre la sua aspettativa era quella di perdere coscienza di sé. In questi casi si può fare una certa fatica a convincere il cliente del contrario, e spesso un aiuto è dato dai risultati che si manifestano dopo la seduta. Un rapido cambiamento è il migliore dei persuasori in questo caso.

Quando il soggetto ha gli occhi chiusi e non mostra nessun segno visibile d'ipnosi, non è detto che non lo sia. Per questo bisogna sempre testare lo stato di trance. Comunque, ci sono anche delle persone apparentemente non responsive, anche ai test ipnotici, che nonostante tutto ottengono i risultati desiderati.

I test più semplici per verificare lo stato d'ipnosi, sono quelli che riguardano la catalessia. Il test migliore è quello della chiusura degli occhi, che spesso si trasforma in fluttering palpebrale.

Quando si fa ipnosi non bisogna mai supporre, né dare nulla per scontato e soprattutto non farsi delle idee a priori: le possibilità di essere smentiti sono molto alte.

Se l'ipnosi non arriva la prima seduta, lo farà la seconda o la terza. Chi desidera fare ipnosi deve mettere in conto una certa serie di mancate induzioni, che con il tempo diminuiranno fino quasi a sparire. Tutti possono essere ipnotizzati, ma nessuno può ipnotizzare tutti.

Quando un cliente non va in trance, non c'è stato fallimento né da parte dell'operatore ipnotico, né da parte del cliente. A volte l'ipnosi è una reazione che non decolla, indipendentemente dalla capacità dell'ipnotista e dalla buana disposizione del soggetto. In questi casi bisogna soltanto cambiare l'approccio, scegliere un a strada differente da quella che non ha portato in nessun posto.

Spesso un rilassamento progressivo ha successo dove l'induzione di Elman ha fallito.

In ogni caso, mai permettere ad una mancata induzione di generare insicurezza sulle proprie capacità o le proprie tecniche. L'ipnotista deve avere una fiducia illimitata e sincera in se stesso e in quello che fa. Se finge, viene scoperto, con quello che comunica a livello non verbale.

induzioni ipnotiche, Ipnosi, tecniche ipnotiche

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