Il valore dell'ipnosi nel trattamento delle affezioni funzionali e mentali è ancora dibattuta, sebbene la sua utilità in certi casi di ipocondria e dipsomania sia stata richiesta fortemente da certi autori.
Il Dr. Ira van Gieson ha recentemente riportato un rimarcheole caso di ipocondria e depressione trattato da un'ipnosi sistematica e abile, di cui un resoconto è stato pubblicato sul "Journal of Nervous and Mental Diseases" [sic] dell'utlimo novembre.
Il paziente era un russo di ventisei anni con una buona storia familiare. Nel febbraio del 1900 cominciò a soffrire di insonnia, mal di testa e perdita di appetito, per cui si abbatté. La salute generale si deteriorò rapidamente e il medico locale affermò che il suo problema derivava principalmente da "indigestione" e che c'erano dei "grumi" nel suo intestino.
Da quel momento in poi il paziente sviluppò una fissazione nella quale questi "grumi" erano trattati da vermi dell'intestino e rotti in grumi più piccoli che venivano disseminati attraverso il suo corpo.
Il paziente credeva che sarebbe stato salvato da uno stress tremendo da tre agenti: la milza, l'anima e le vene. La milza sarebbe stata la scavatrice e l'anima il direttore.
Quando l'attenzione dell'anima era distratta questo lavoro no era fatto bene. Queste idee fisse assorbirono tutti i suoi pensieri e lui riusciva a parlare di poco altro. Non c'erano disturbi sensori, allucinazioni, e nemmeno tendenza al suicidio, le sue idee riguardo all'ambiente circostante erano chiare e corrette.
Messo in trance ipnotica iniziò un cambiamento straordinario, lo stato di depressione lasciò il posto a uno di grande esaltazione. Nonostante questo la visione ancora persisteva, mostrando ancora, aggiunge il Dr. van Gieson, che lo stato di depressione era secondario rispetto a quello di fissazione, e che quando il primo svaniva, come durante l'ipnosi, il secondo ancora persisteva.
In una occasione durante un'ipnosi più profonda del normale lo stato di esaltazione diede luogo a uno di quieta calma, che era il contegno normale del paziente. Erano dunque tre gli stati nei quali il paziente viveva - uno stato vigile di melanconica depressione, uno leggero stato di esaltazione ipnotica e un profondo stato ipnotico di calma.
Questi stati si alternavano o variavano spontaneamente, ma attraverso tutti quanti la fissazione centrale rimaneva salda. Il grande potere di assimilazione di questa fissazione era meraviglioso. Furono somministrate varie suggestioni al paziente durante l'ipnosi: "con l'idea di spezzare il nucleo della fissazione, ma queste furono rifiutate dal paziente e andarono a nutrire la fissazione sistematica."
Fu necessario impiegare suggestioni ipnotiche indirette per rafforzare l'effetto nel dissipare la fissazione.
Durante l'ipnosi furono suggeriti al paziente dei sogni con suo padre che gli diceva che i "grumi" dei quali aveva sofferto sarebbero scomparsi. Questi sogni, come atteso, lo impressionarono profondamente, sebbene lentamente. Quando alla fine l'influenza di questi sogni risultò apparente e dominante la "milza" e l'"anima" cessarono di essere visti come agenti nel senso in cui avevano formato prima parte della sua fissazione.
"Piccole zone" furono successivamente sostituite durante lo stato ipnotico ai larghi "grumi" e queste zone furono successivamente ridotte a certe aree definite attraverso la suggestione, invece di essere disseminate in modo vago come il paziente riportava durante la sua fissazione.
La melanconia del paziente finalmente sparì del tutto e lui fu in grado di riprendere la sua occupazione. Il caso, conclude il Dr. van Gieson, era un trionfo per il metodo di trattamento ipnotico usato in maniera abile e sistematica.
fonte : http://bjp.rcpsych.org/content/182/3/268.long