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Sogni Lucidi

11/04/2009 Alessandro Guidi — Autoipnosi, Storia 1

I sogni lucidi sono sogni in cui  il sognatore è consapevole di sognare mentre sta sognando.

Noi sogniamo ogni volta che dormiamo, e il contenuto del sonno, quando lo ricordiamo, ci appare del tutto fantastico e irreale. Spesso il sonno assume contenuti spaventosi, e in questo caso parliamo di un incubo, un sogno spaventoso che spesso ci sveglia. A volte, ricordando un sogno particolarmente reale, ci sembra di aver vissuto quello che è successo nel sogno, tanto le emozioni e i ricordi sono intenso. Pochi di noi, però, riescono a controllare spontaneamente i sogni, agendo nel sogno consapevoli di stare sognando, registi del sogno stesso e non solo attori.

La possibilità di interagire con i propri sogni, di trasformarli in sogni lucidi e di goderli in prima persona, si può imparare come qualunque altra tecnica di controllo mentale. Come per tutte le altre tecniche di questo tipo necessita solo di perseveranza e dedizione, oltre, naturalmente, alle conoscenze base del metodo da applicare.

Le tecniche del sogno lucido prendono spunto da un libro pubblicato anonimo nel 1867 dal titolo "Les Rêves et les Moyens de les Diriger; Observations Pratiques" ("I sogni e il modo di dirigerli: osservazioni pratiche") scritto da Marie Jean Léon Lecoq le Marquis d'Hervey-Saint-Denys. Il volume è assai corposo, 498 pagine, e presenta le esperienze fatte dell'autore nell'apprendere come dirigere i suoi sogni, trasformandoli in sogni lucidi.

Il libro è suddiviso in tre parti secondo il seguente schema.

  1. (Quattro capitoli): Ce qu’on doit s’attendre à trouver dans ce livre et comment il fut composé ( Cosa si deve aspettare di trovare in questo libro e come fu composto).
  2. (Sei capitoli): Ou, tout en rapportant les opinions des autres, l’auteur con-tinue d’éxposer les siennes ( Dove, in rapporto alle opinioni altrui, l'autore continua ad esporre le sue)
  3. (Otto capitoli): Observations pratiques sur les rêves et sur les moyens de les diriger ( Osservazioni pratiche sui sogni e sui mezzi di dirigerli).

Nell'insieme il libro è interessante, ma un po' noioso e ripetitivo, anche perché riporta la descrizione dettagliata di un numero enorme di sogni con le considerazioni, a loro volta molto dettagliate, del Marchese d'Hervey-Saint-Denys. Questo libro ha avuto i suoi epigoni, e si può dire che tutto il materiale successivo che compone la letteratura sui sogni lucidi è stato ripreso da questo testo originario. I sogni lucidi sono stati oggetto di numerosi studi e ricerche universitarie: il Dr. Stephen LaBerge della Standford University (LaBerge, "Lucid Dreaming", 1986), Cecilia Green, che pubblicò "Lucid Dreams" (Sogni lucidi) nel 1968, Charles T. Tart della University of California che pubblicò vari libri sull'argomento.

La lista dei libri sui sogni lucidi attualmente disponibili sul mercato è naturalmente molto più lunga, e molti appartengono alla serie "I sogni lucidi in una settimana". Non è difficile ottenere informazioni sui sogni lucidi, ma le fonti migliori sono quelle che ho citato, oltre naturalmente all'opera descritta in questo articolo, fonte originaria e ineguagliata delle successive ricerche sull'argomento.

L'ipnosi può essere di grande aiuto nello sperimentare i sogni lucidi, e nel favorire il processo di apprendimento del sogno lucido. Se proprio non si riesce seguendo i consigli e il metodo di Saint-Denys, l'ipnosi può dare la giusta spinta iniziale. Anche l'autoipnosi può essere utilizzata per apprendere il sogno lucido. Un'altra tecnica utile consiste nel controllare la fase ipnagogica, ossia quel lasso di tempo che trascorre tra la veglia e il sonno, in cui non si è più svegli ma nemmeno completamente addormentati. Il controllo di questa fase conduce molto facilmente ai sogni lucidi.

Di seguito da un estratto dell'opera di Hervey Saint-Denys completa dei sui suggerimenti e delle sue tecniche.

La tecnica e l'opera di Hervey Saint-Denys

Questo singolare personaggio, aveva una particolare ossessione per i sogni, e cominciò ad annotarli dall'età di tredici anni. Per essere un ragazzo, era già molto bene organizzato, perché registrò la bellezza di 20 quaderni illustrati con figure colorate, rappresentanti una serie di 1946 notti, ossia più di cinque anni di sonni e di sogni, molti dei quali della categoria sogni lucidi.

Registrare i sogni in forma scritta, è un modo molto semplice per ricordarli. Hervey Saint-Denys nota che dopo la 179a notte, non ci sono più annotazioni relative alla dimenticanza del sogno. Da quel giorno in poi per le restanti notti, ricorderà sempre i sogni fatti. Hervey conclude che la preoccupazione stessa di ricordare il sogno durante la veglia, lo ha portato a ricordare tutti i sogni fatti.

La prima volta che provò la sensazione di realtà nel sogno (ossia ebbe il primo dei suoi sogni lucidi), avvenne durante la duecentosettesima notte dall'inizio della registrazione dei sogni e si riprodusse all duecentoquattordicesima.

Nel giro di un anno era arrivato a fare tre sogni "reali" su quattro. (Allora non si chiamavano sogni lucidi, perché il nome di sogno lucido si deve a Frederik van Eeden, che cita lo stesso marchese.)

Nel giro di quindici mesi il processo era completo, e Saint-Denys scrive " ... dopo di allora, ... , posso dichiarare che non mi capita di abbandonarmi alle illusioni di un sogno senza ritrovare, almeno ad intervalli, il senso della realtà.". [In pratica ci sta dicendo che ha intervalli regolari i suoi sogni si trasformavano in sogni lucidi].

C'è da dire che per meglio studiare i sogni il marchese si faceva svegliare le notti ad intervalli regolari, per scoprire se in quel momento stesse sognando o meno. Tutti questi risvegli, al pari dei sogni, sono stati annotati e successivamente riportati nel libro, insieme alle considerazioni dell'autore. Se non potete apprendere altro da questo libro che il metodo utilizzato dall'autore per studiare i sogni, vale la pena leggerlo.

Sul passaggio dalla veglia al sonno

Un filosofo di Ginevra, George Le Sage, si dice stesse lì lì per diventare matto, sforzandosi di sorprendere nella sua mente la transizione dalla veglia al sonno, o per meglio dire al sogno. ... Il suo torto fu dunque semplicemente di non aver compreso che questa fantasticheria, era proprio il sogno al suo inizio; e che torturando la mente con una preoccupazione incessante, arrestava proprio il corso spontaneo e naturale delle idee, senza il quale il passaggio dalla veglia al sonno non può compiersi.".

Osservazioni pratiche sui sogni e sui mezzi per dirigerli

Ricordiamo prima di tutto qualche punto di importanza capitale:

  1. Non c'è sonno senza sogni
  2. Né l'attenzione, né la volontà devono essere necessariamente sospese durante il sonno

Credo di essere ben sicuro di aver compreso, questa volta, come ci si addormenta e come comincia il sogno.

Continuo a prendere esempi dai miei quaderni.

Chiudo gli occhi per addormentarmi pensando a qualche oggetto che ho notato, la sera stessa, in un negozio su via Rivoli; le arcate di questa strada mi tornano alla mente, e intravedo come delle arcate luminose che si ripetono e si disegnano in lontananza. Ben presto c'è un serpente coperto di scaglie fosforescenti che si mostra agli occhi della mia mente. Un'infinità di immagini incerte gli servono da cornice. Sono ancora nel periodo delle cose confuse. I quadri si affacciano e si modificano molto rapidamente. Questo lungo serpente di fuoco ha preso l'aspetto di una lunga strada polverosa, bruciata dal sole d'estate. Credo anche di camminare, e si risvegliano dei ricordi sella Spagna. Chiacchiero con un mulattiere che porta la manta sulle spalle; ascolto una recita che mi fa. Il paesaggio è in rapporto con il soggetto principale; da questo momento la transazione dalla veglia al sonno è fatta. Sono pienamente nell'illusione di un sogno lucido. Offrii al mulattiere un coltello, che sembra piacergli, in cambio di una bella medaglia antica che mi mostra, quando fui risvegliato di colpo dal mio sonno da una causa esterna. Dormivo da dieci minuti, secondo la persona che mi aveva svegliato.

Il passaggio dalla veglia al sonno può "essere effettuato gradualmente, senza interruzioni nella catena delle idee, senza che si produca, in una parola, tra questi due stati, una sorta d'interregno intellettuale. Gli occhi del corpo non si chiudono al mondo reale, che per lasciare aprire gli occhi dello spirito sul mondo della fantasia e dei ricordi".

Uno dei segni più sicuri del passaggio al sogno lucido, è la comparsa di immagini vivide, ben nette e colorate, e più il sonno è profondo, più le immagini sono vivide e viceversa.

Prima condizione necessaria per dirigere i sogni

Volontà ed attenzione si conservano nel sogno. Infatti è proprio dall'azione combinata dell'attenzione e della volontà durante i sogni che noi chiediamo i primi mezzi per condurre e per modificare la trama a nostro piacimento.

Non sono mai arrivato a padroneggiare tutte le fasi di un sogno, non l'ho mai nemmeno tentato. Ma fare uso qualche volta della propria attenzione e della propria volontà per analizzare qualche fenomeno psicologico, per trattener o evocare un'immagine ridente, per stimolare il lavoro della memoria, guidare lo sviluppo dell'immaginazione, cambiare il corso delle idee, queste sono le azioni che si compiono con una facilità reale, quando una certa abitudine è stata stabilita dalla mente.

Ragionamento e giudizio nel sogno

C'è una categoria di sogni in cui si ragiona con una certa esattezza, ...ad esempio, tutti quelli in cui ho messo a frutto la coscienza della mia situazione reale, per studiare dormendo i fenomeni del mio proprio sonno.

Memorie e immaginazione nella formazione dei sogni

Gli arcani della nostra memoria sono come degli immensi sotterranei dove la luce dello spirito penetra meglio che quando ha cessato di brillare fuori. Che non ci si meravigli quindi se si rivedono in sogno persone morte o assenti da lungo tempo, se si ritrova nei minimi dettagli in luoghi visitati, delle arie ascoltate, o anche delle pagine intere lette parecchi anni prima.

Hervey Saint-Denys riporta la descrizione di molti sogni in cui il sognatore immagina come andranno i suoi affari, oppure discute animatamente di cose che lo riguardano nella vita quotidiana e dice "Ora, se si analizzano bene questi sogni, non li si potrà che giudicare riguardanti cose già note; che solo la forma con la quale si sono offerti ai nostri occhi è nuova; che erano, in una parola, l'immaginazione e la ragione ingegnosamente personificati"

Bisogna dunque ammettere, dopo osservazioni ripetute, che l'immaginazione può mettere all'opera una tale quantità di materiale fornito dalla memoria, che arriva a formare delle immagini veramente inedite nel loro insieme

Risulterà dunque, credo, il fatto che collegando artificialmente certe idee a certe sensazioni ben determinate, si potrà approfittare di questo legame per introdurre dentro i sogni degli elementi che si saranno preparati da se. Non si dovrà perdere di vista che ci sono due condizioni essenziali per cui questi mezzi siano efficaci: la prima di trovare una sensazione nuova presso colui che la provoca; la seconda di non provocarla al di fuori delle circostanze volute, sotto la pena di neutralizzarne la virtù. (Si tratta insomma di ancorare, come si fa nella pnl, delle sensazioni a delle emozioni in maniera esclusiva.)

Conclusioni

Si indicano tre condizioni essenziali per arrivare ad essere maestri delle illusioni dei propri sogni.

  1. Possedere, dormendo, coscienza del sonno, abitudine che si acquisisce assai velocemente per il solo fatto di tenere un giornale dei sogni
  2. Associare certi ricordi al richiamo di certe percezioni sensoriali, in modo che al ritorno di queste sensazioni, combinate durante il sonno, introducano al centro dei nostri sogni le idee-immagini che abbiamo reso solidali
  3. Queste idee-immagini contribuiscono da sé a formare i quadri dei nostri sogni, usare la volontà (che non farà mai difetto quando si saprà bene che si sogna), per guidarne lo sviluppo secondo l'applicazione del principio che pensare a una cosa è sognarla

Quali saranno le conseguenze di questa scoperta, e quale l'utilità?

Mi sarà permesso di rispondere che ciascuno trova utile ciò che lo interessa, il solo risultato di sognare quello che gli sembra buono sarà giudicato di per sé fortemente utile a chiunque ci si divertirà. Ma non intendo, e non ho mai inteso ridurre alle dimensioni di un semplice gioco un metodo applicabile ai progressi della scienza, così come all'ispirazione della fantasia.

Oggi

Oggi il metodo per ottenere i sogni lucidi è molto diffuso ed esiste molta letteratura sull'argomento dei sogni lucidi, anche se devo dire che non si discosta molto da quella del marchese, che per quanto mi riguarda rimane il miglior testo sul tema dei sogni lucidi.

LaBerge ha inventato un dispositivo basato sull'emissione di luce per indurre sogni lucidi. Apparecchi simili si trovano in commercio in internet sotto varie denominazioni: basta cercare "dreamlight lucid dream". Devo dire cho ho provato questi apparecchi, ma senza nessun risultato apprezzabile per quanto riguarda i sogni lucidi, ma la mia esperienza non ha sicuramente valenza generale.

LaBerge usa un metodo per ottenere sogni lucidi che prevede il controllo di realtà più volte al giorno. Ad esempio si contano le dita delle mani delle persone che incontriamo, stando ben attenti di terminare sempre il conto delle dita. Questo comportamento continua nel sogno e ci si può accorgere da qualche discrepanza con la realtà che si sta sognando. A questo punto il sogno diventa lucido. (Da wikipedia)

I consigli di Hervey Saint-Denys rimangono comunque sempre validi e permettono di sviluppare la capacità di effettuare sogni lucidi.

Non aspettatevi risultati immediati, se davvero volete controllare i vostri sogni e renderli sogni lucidi, dovete avere molta pazienza e tanta tenacia.

Autoipnosi, dirigere sogni, Hervey Saint-Denys, LaBerge, obe, Sogni Lucidi, sonno

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