KEITH B. LYLE
University of Louisville, Louisville, Kentucky
JESSICA M. LOGAN
Rice University, Houston, Texas
HENRY L. ROEDIGER III
Washington University, St. Louis, Missouri
Soggetti che compiono movimenti oculari saccadici ripetitivi prima di un test di memoria in seguito esibiscono un recupero superiore in confronto con i soggetti che non muovono i loro occhi. E’ stato proposto che questi movimenti oculari aumentano il recupero aumentando l’interazione degli emisferi cerebrali destro e sinistro. Per provare questo, abbiamo confrontato l’effetto dei movimenti oculari su successivi richiami (esperimento 1) e riconoscimenti (esperimento 2) in due gruppi che si supponeva differissero in base al grado di interazione emisferica—individui che erano fortemente destrimani (SR) e individui che non lo erano (nSR). Per i soggetti SR, che possono sperimentare naturalmente meno interazione emisferica dei soggetti nSR, i movimenti oculari aumentano il richiamo. In contrasto, in funzione della misura, i movimenti oculari erano sia senza importanza o anche dannosi per i soggetti nSR. Questi risulati supportano parzialmente la spiegazione dell’interazione emisferica, ma richiedono una modifica per spiegare gli effetti dannosi dei movimenti oculari per gli individui nSR.