
La morte per ipnosi : un caso Ungherese del 1894 e le sue riverberazioni europee
La storia di una fatale seduta ipnotica in un castello della provincia Ungherese nel 1894 è stato riportato con sensazionalismo dai media e portato al di fuori dei confini nazionali e sociali nel giro di pochi giorni. Ha scatenato sensazioni pubbliche e ha costretto prestigiosi rappresentanti della classe medica, professionisti legali e commentatori sociali di allora a esprimere opinioni di ampio respiro in materia di pratica ipnotica.
Il caso ha intensificato ansie sociali e professionali che circondavano l'ipnosi nella cultura del tardo XIX° secolo e illustrano il complesso rapporto tra la ricerca ipnosi in medicina, presso ipnotisti non qualificati, e casi forensi sensazionalizzati.
La seduta

Qualcosa andò terribilmente male quel giorno di Settembre del 1894. L'evento cominciò come al solito; molti membri della famiglia del conte Forgách entrarono nel castello di Salamon in Tuzsér (nella remota parte nord-est del regno Ungherese), la contessa Szirmay e il Barone Jungfeld erano già presenti, e tutti erano pieni di una crescente aspettative ed eccitazione. Per Ella, la figlia ventiduenne del proprietario terriero Todór Salamon, tuttavia, quel giorno era differente dagli altri. Era specialmente eccitata dal fatto che il Dr. Vragassy, dottore capo dell'associazione Viennese di volontariato delle ambulanze, era atteso proprio per quell'evento; dopotutto era un occhio allenato per valutare la sua prestazione, un altro possibile convertito che avrebbe migliorato la sua già splendida reputazione all'interno del paese e al di fuori dei suoi confini [1].
Gli spettatori presero posto alle 19:40 e lo spettacolo iniziò. Ci vollero circa 12 minuti perché Ella cadesse nel sonno ipnotico. Franz Neukomm, l'apprezzato proprietario di fabbriche di automobili e scavatore di pozzi di Versec (Ungheria del sud) – universalmente noto per le sue sedute guaritrici e sicuramente carismatico, con lunghi capelli biondi, barba scura e occhi penetranti – allora dichiarò che avrebbe tentato un esperimento particolarmente curioso quella sera.
Uno dei suoi fratelli viveva a Versec e per lungo tempo aveva vomitato sangue. I dottori non erano capaci di dare una diagnosi certa, esitando tra tubercolosi e sanguinamento dello stomaco. Neukomm era convinto della prima, ma ora cercava conferma da Ella. Con voce autoritaria disse alla ragazza che si trovava a Versec e, per dare adeguate istruzioni all'anima ricercatrice di Ella, Neukomm spiegò in quale casa viveva suo fratello e un quale stanza lo avrebbe trovato. Quando disse che era lì, Neukomm le domandò come stava suo fratello e le chiese una descrizione dettagliata delle sue condizioni [2].
Ella trovò l'uomo seriamente malato. Come uomo di medicina, il Dr. Vragassy era considerato il solo testimone attendibile:
"Quello che seguì fu veramente incredibile. Il medium cominciò una descrizione scientifica dei polmoni, fornendo un resoconto minuzioso delle loro condizioni malate con particolari tecnici che nemmeno un dottore avrebbe dato e che ci si potrebbe aspettare solo da uno specialista esperto. Con piena proprietà e un uso corretto di espressioni tecniche fornì i dettagli ravvicinati fino ad estenderli a una diagnosi completa dell'infiammazione dei polmoni e dichiarò che la prognosi era molto sfavorevole, perché contro questo tipo di malattia l'abilità medica era impotente."
Altrove, Vragassy riportò: "Chiamò la malattia oedema pulmonum acutum hydropicum suffocativum" [3]. Quando alla fine Neukomm chiese ad Ella riguardo il probabile esito della malattia; la ragazza farfugliò appena, "Dobbiamo essere preparati al peggio!" Avendo pronunciato queste parole, diede un grido acuto e crollò. Tutti i tentativi di riportarla alla coscienza fallirono e, dopo qualche tempo, morì.
Ipnomania

La storia di Ella da un distante castello nella profonda provincia dell'Ungheria raggiunse rapidamente le maggiori città in Europa (e anche in America), suscitò sentimenti pubblici e infangò le acque professionali-mediche relativamente al meraviglioso – e forse fin troppo pericoloso – fenomeno dell'ipnosi. I principali giornali coprirono la storia attraverso i loro corrispondenti da Budapest e da Vienna [4]. Medici prestigiosi, professionisti legali e commentatori sociali dei quei tempi espressero opinioni ad ampio raggio, a dimostrazione delle intricate ramificazioni sociali della prassi ipnotica. Il rovente interesse riguardo al caso fu dovuto in parte ai suoi affascinanti dettagli e in parte alla sua unicità: fu affermato da molti essere il primo caso di morte causata direttamente con l'ipnosi.
Quello che seguì nella stampa ungherese fu sintomatico della società e della cultura fin-de-siècle. I quotidiani sensazionalizzarono la storia per il pubblico consumo, attraendo gli occhi dei lettori con titoli pruriginosi come: Ipnosi fatale, Giocando con la mente, e anche Assassinio con l'ipnosi. Il caso si dimostrò particolarmente intricato e di conseguenza i resoconti successivi erano pieni di sorprendenti distorsioni, integrate da nuove insolite ve informazioni ricevuto ogni giorno. Le autorità istituirono una corte investigativa per chiarire se Neukomm era responsabile della morte.
Si intensificarono le preoccupazioni relative alle sedute spiritiche in tutto il paese. Nel giro di due mesi, e come conseguenza diretta della morte di Ella, il Ministero Ungherese degli Interni su raccomandazione del Concilio Nazionale della Salute Pubblica, approvò risoluzioni che limitavano fortemente la pratica dell'ipnosi. Fu proibito a chiunque sprovvisto di abilitazione alla pratica medica dall'usarla e furono definite in maniera restrittiva le circostanze nelle quali anche i dottori potevano utilizzare l'ipnosi. Con una decisione cruciale senza precedenti in Europa, fu consentito l'uso medico dell'ipnosi al solo scopo di cura [5]. Questo vietava non solo le rappresentazioni sul palco, ma nella pratica, anche esperimenti di ricerca accademica.
Questo accadeva soltanto perché l'ipnosi stava generando un intenso scambio culturale tra le diverse sfere intellettuali e sociali della società di fin-de-siècle; l'ipnosi era, in un certo senso, onnipresente nella società. Con il suo potere di affascinare, questa moda si era fatta strada nelle casa dei paesi di provincia e nei castelli aristocratici, nelle cliniche psichiatriche cittadine e nelle società mediche, e negli spazi di intrattenimento pubblico, nonché nei tribunali penali. In Europa furono fondate riviste scientifiche per la ricerca scientifica sull'ipnosi, e società laiche e semi-professionali organizzate per la ricerca psichica. I giornali sensazionalizzavano i casi ipnotici, e opere letterarie sull'ipnosi erano lette avidamente: la novella best-seller Trilby, di George du Maurier (Con il suo sinistro eroe il musicista e ipnotizzatore Svengali, che usa i suoi poteri per asservire e sfruttare l'eroina Trilby) aveva venduto prodigiosamente in tutta Europa e in America. Il libro era stato pubblicato nello stesso anno 1894; il suo ipnotizzatore-protagonista era un ebreo ungherese.
Cane,aceto e coscia di pollo
Al centro della polemica intorno al caso di Ella si erse la questione della responsabilità di Neukomm per la morte della ragazza – un problema inseparabile da quello fisicamente distruttivo e moralmente dannoso del potenziale dell'ipnosi e dei sui usi negligenti o malevoli da parti dei suoi praticanti.
Quanto è grande il potere della mente sul corpo?
Quali erano i limiti del potere della mente di una persona su un'altra?
Erano precisamente queste domande che erano sottoposte ad indagine in molti laboratori psichiatrici contemporanei (come il reparto psichiatrico di Charcot alla Salpêtrière a Parigi o quello di Bernheim a Nancy) nel 1880 e 1890 quando l'ipnosi era un settore di ricerca alla moda negli ambienti medici europei.
In Ungheria, la prima ricerca psichiatrica sistematica sull'ipnosi fu intrapresa nei primi del 1880 dall'eminente dottore Károly Laufenauer e il suo giovane assistente Károly Schaffer nella clinica del Dipartimento di Salute Pubblica e Patologia alla Facoltà Medica di Budapest [6]. Laufenauer e Schaffer si concentrarono soprattutto sugli effetti fisiologici dell'ipnosi, usando l'ipnosi in esperimenti di laboratorio come strumento per studiare i meccanismi: la funzione riflessa, l'intero meccanismo sensorio, le funzioni del movimento, e le più alte funzioni associative potevano tutte essere influenzate dalla suggestioni ipnotica, producendo cambiamenti incredibili nell'organismo. Questi includevano crampi, contrazioni, convulsioni, paralisi, emorragie, sudorazione e un aumento della temperatura corporea, nonché illusioni sensoriali, cecità, sordità , allucinazioni, deliri di memoria e cambiamenti di umore [7].
Fuori della clinica psichiatrica, l'internista e neurologo Erno Jendrássik esplorò estensivamente l'ipnosi nella Clinica Interna della Facoltà di Medicina di Budapest tra il 1887 e il 1892. Anche Jendrássik studiò simili fenomeni fisiologici, ma il suo interesse per il potere della suggestione, il libero arbitrio e le implicazioni medico-legali dell'ipnosi lo portarono a condurre anche vasti esperimenti "comportamentali." Per dimostrare che una persona ipnotizzata non conservava nemmeno uno straccio si libero arbitrio, Jendrássik suggerì a uno dei suoi pazienti, Ilma [8], che era una cane, così lei si mise carponi e abbaiò [9]. Diede da mangiare a un altro suo paziente una patata cruda, dicendogli sotto ipnosi che era una coscia di pollo, che il paziente "mangiò con molto appetito" [10].
Pazienti ipnotizzati bevevano aceto come fosse il più delizioso dei Tokaji. In ipnosi ad Ilma fu chiesto di scrivere una lettera d'amore a un dottore che, gli fu detto, aveva ucciso suo padre. Lei gli scrisse senza esitazioni. In una altro esperimento, gli suggerì che uccidesse uno dei suoi dottori, quindi lei scivolò alle sue spalle e tentò di colpirlo con un rotolo di carta che le era stato dato [11]. Assumendo che una persona sana non farebbe mai una cosa del genere, Jendrássik concluse che il suo esperimento provava la mancanza di libero arbitrio nello stato ipnotico; era la volontà sormontante dello sperimentatore che dirigeva le azioni della persona ipnotizzata.
A differenza di esperimenti che producevano nel corpo cambiamenti organici osservabili o verificabili, questi esperimenti sul comportamento sfidavano al nozione di credibilità scientifica e della prova oggettiva. Molti dottori tra il pubblico dubitavano della loro autenticità, alcuni andavano tanto lontano da affermare che lo sperimentatore era semplicemente ingannato dalla manipolazione e dalla simulazione di scaltri pazienti isterici dall'indole molto discutibile [12].
Polemicamente, sebbene i medici sperimentatori enfatizzassero l'obiettività e l'elevato controllo delle condizioni nei loro esperimenti, im molti casi c'erano poche differenze tra queste dimostrazioni e quelle degli ipnotisti laici. Nonostante questo i dottori scavarono un ampio solco tra la legittima sperimentazione scientifica e le illegittime rappresentazioni teatrali. Colpisce anche il fatto che la professione psichiatrica in Europa era divisa in sé su come applicare la sua conoscenza e i suoi risultati sperimentali nell'arena del tribunale e nella sfera pubblica in generale. Mentre molti medici ritenevano che la conoscenza sperimentale supportava l'affermazione che "ogni crimine concepibile" poteva essere compiuto su o da una persona ipnotizzata [13], altri distinguevano tra casi reali ed esperimenti clinici di laboratorio e affermavano che gli esperimenti provavano soltanto che i soggetti capaci di compiere "crimini fittizi" con rotoli di carta, invece che coltelli veri e propri, o polvere innocua invece di veleno. Nelle "situazioni reali", ossia, in un evento ipnotico non-sperimentale nella vita di tutti i giorni, una "tenue coscienza" sarebbe stata sempre mantenuta [14]. L'applicabilità dei risultati sperimentali dell'ipnosi a casi di crimini reali era pertanto già contestata anche all'interno della comunità di sperimentatori che altrimenti credevano totalmente nell'autenticità e scientificità dei loro standard.
Ansie sociali e professionali più ampie
Nonostante la divisione degli esperti l'ipnosi (così come gli psichiatri esperti) si presentava come figura centrale in molti casi criminali che catturavano sia l'immaginazione pubblica che medica; questi erano coperti estensivamente dalla stampa, e erano riciclati in articoli e libri sull'ipnosi. In questa connessione tra esperti psichiatri, crimine e mass media, questi casi rivelavano una profonda ansia sociale [15].
Esperimenti famosi e disturbanti, mostravano che le donne, specialmente, erano viste come potenziali vittime di "offese contro la moralità" in assalti portati "contro la loro volontà e senza coscienza da parte loro" [16]. Per esempio, il caso di Ceslav Lubicz-Czynskii, discusso a Monaco, ricevette grande attenzione pubblica internazionale. Originariamente un insegnante privato di francese a Cracovia, Lubicz-Czynski dava letture pubbliche d'ipnosi a Dresda dal 1893 e pubblicizzava le sue cure ipnotiche. La trentottenne virtuosa, profondamente religiosa e notevolmente ricca baronessa Hedwig Zedlitz cercò il suo aiuto per i suoi problemi di stomaco e mal di testa. Durante il trattamento ipnotico, tuttavia, Lubicz-Czynskii cominciò a proclamare il suo amore per la baronessa, facendo strategicamente leva sulla sua "grande disposizione" allo spiritismo e all'occultismo, e usando astutamente sofisticati simbolismi letterari e religiosi per conquistare il suo cuore. Raggiunse un tale potere su di lei che lei non era più in gradi di resistere e alla fine "cedette completamente a lui" [17]. Lubicz-Czynski mise anche in scena un finto matrimonio, che alla fine fece si che il padre della baronessa lo portasse in tribunale.
L'opinione degli esperti variava. Alcuni additavano Lubicz-Czynski come un "ipnotizzatore patologico imbroglione", e consideravano l'amore della baronessa come ipnotico e non voluto liberamente [18]. Altri credevano che l'ipnosi non avesse nessun ruolo nel caso, e che la donna si era innamorata certamente dell'ipnotista [19]. Alla fine, Lubicz-Czynski fu assolto dal carico di offesa alla pubblica morale, ma fu punito con tre anni di prigione per il disonorevole matrimonio [20].
Altri casi suggeriscono che ogni uomo adeguatamente talentuoso o semplicemente in possesso delle competenze tecniche dell'ipnosi poteva essere una minaccia alla virtù femminile, sia che fosse un barbone, un fabbricante di biciclette o un fotografo [21]. Ma i sospetti più comuni erano per i vari ranghi di guaritori, magnetizzatori, magnetopaths,dottori naturali e impostori, che pubblicizzavano i loro servizi di guarigione sui giornali. Segnalazioni di abusi da parte di tali operatori sia sulla stampa quotidiana sia su quella scientifica, minacciavano le basi contrattuali della medicina tra medico e paziente [22]. Potenzialmente minavano la fiducia del paziente in un esperto in grado di fornire in modo responsabile cure mediche, e quindi gli psichiatri si sono sforzati si delimitare e salvaguardare il loro dominio di esperti con la rigorosa esclusione di ipnotizzatori laici come di ciarlatani.
In questi casi, l'ipnosi sembrava una minaccia potenziale all'intera base morale e contrattuale della società borghese. Sinistri ipnotisti utilizzavano i loro poteri per sedurre belle ragazze, perché mogli rispettabili abbandonassero i loro accordi matrimoniali [23], per "ottenere illegalmente proprietà", per fare sottoscrivere alle persone "note compromissorie, atti di donazione" e per rubare la proprietà intellettuale altrui [24]. Gli esperti suggerivano che anche le procedure legali erano a rischio: i ricordi dei testimoni potevano essere manipolate no solo da malfattori, ma anche dagli stessi investigatori legali, attraverso lo loro responsabilità di influenzare e falsare i ricordi dei confessori e testimoni per il loro modo (cosciente o incosciente) di interrogare.
Il guru francese dell'ipnosi medica a Nancy, Hyppolite Berheim, condusse un ampio spettro di esperimenti d'ipnosi clinica, seguito da Schaffer, Forel e altri, in cui i dottori suggerivano certi fatti e crimini ai pazienti che incorporavano completamente anche le idee moralmente più controverse. I dottori chiamavano questo, al seguito d Bernheim, "allucinazioni retroattive" [25].
Questi casi catturavano l'immaginazione pubblica. L'estesa copertura da parte della stampa e il commento laico ed esperto che suscitavano certamente aiutarono a creare una sorta di tormentone intorno all'ipnosi. Il dottore Albert Moll di Monaco osservò che "le persone normali cercano di ascrivere all'ipnosi tutto ciò che trovano particolarmente peculiare,... spiacevole, o che non possono capire completamente"[26]. La stampa giocò un enorme ruolo nell'alimentare il panico per l'ipnosi. Quando il caso di Johann Berchthold, un triplice omicida di Monaco, approdò alla corte nella metà del 1890, una porzione della stampa quotidiana di Monaco prese le indagini nelle sue mani a un punto iniziale delle indagini penali. Uno dei giornali invitò chiunque avesse qualsiasi informazione sul caso di segnalarlo in redazione. Sulla base di informazioni così acquisite il giornale 'dichiarò, prima che i magistrati compissero le loro indagini preliminari, "che non c'era alcun dubbio che Berchthold era l'assassino"'. Presto molti testimoniarono volontariamente e diedero evidenza sotto giuramento con le più apparenti contraddizioni, compresi sette persone che alla fine ammisero di avere commesso alcuni degli omicidi attribuiti a Berchthold. Forel credeva che il caso provava che la stampa stessa incarnasse il potere ipnotico, capace di generare una "epidemia psichica" su scala sociale [27].
Risoluzione del caso di Ella
La morte di Ella non minò la credenza della famiglia Salamon e dei parenti aristocratici nei meravigliosi fenomeni della telepatia e della chiaroveggenza. Tuttavia, apparirono nella stampa quotidiana articoli di commentatori che ridicolizzavano il "miracolo" telepatico eseguito da Ella e che sospettavano frode [28]. La maggior parte degli esperti psichiatrici respinsero l'aspetto telepatico dell'evento come un argomento da non essere preso in considerazione da scienziati seri. Il dottore viennese Moriz Benedikt, per esempio, credeva che "nessuno sano di mente può supporre che Ella, mentre era sotto l'influenza ipnotica, potesse mostrare conoscenze mediche di cui era ignorante nel suo stato naturale" [29].
Le speculazioni degli esperti circa il ruolo giocato dall'ipnosi nella morte di Ella variano. L'esperto svizzero Forel affermò, ad esempio, che la "terrificante idea di un polmone malato, che il sonnambulo può aver pensato per un momento che fosse la sua," può avere causato la morte" [30]. Altri, come il viennese Krafft-Ebing, attribuivano la morte a uno "shock fisico emotivo" che era il risultato di una prognosi infausta il fratello di Neukomm. Qualunque sia la causa reale , Krafft -Ebing e Benedikt sono d'accordo sul fatto che l'ipnosi ha avuto una influenza potenzialmente 'assassina' [31]. Al contrario, eminenti psichiatri francesi hanno negato all'unanimità un collegamento diretto tra la morte e l'ipnosi in questo caso. Bernheim a Nancy e medici alla Salpetriére a Parigi invece, sottolineano la loro vasta esperienza con esperimenti e trattamenti ipnotici, non un singolo caso dei quali era stato dannoso se correttamente condotto da un esperto [32].
Nel frattempo, gli inglesi prestavano poca attenzione al caso ungherese. Sebbene "The Lancet" fosse solito richiedere una legislazione per proibire l'ipnosi laica, il British Medical Journal (em) dedicò soltanto poche righe al caso, introducendolo in maniera leggera con la sentenza: "Proprio in questo periodo dell'anno i serpenti di mare e gli ipnotizzatori stranieri fanno la loro apparizione con rinnovato vigore" [33].
Nonostante queste differenti posizione nei riguardi del caso, c'erano molte fatti certi sui quali molti dottori erano d'accordo: che Neukomm avesse commesso un errore nel condurre l'esperimento su un soggetto così tanto nervoso ed eccitabile; che Ella era diventata straordinariamente irritata ed esausta durante la seduta; e che se Neukomm avesse avuto un adeguato training ed esperienza in medicina, si sarebbe fermato, o non avrebbe nemmeno cominciato, l'esperimento. C'erano, tuttavia, il completo accordo medico che a nessuna persona che non fosse dottore in medicina fosse consentito ipnotizzare.
Inizialmente, Neukomm sembrò spacciato. Sembrava probabile che sarebbe stato condannato, se non di omicidio, almeno di colpa grave nella sua orchestrazione della seduta fatale. Infatti, dando prova al Royal Court di Szabolcs County nel Nyíregyháza il Forensic Medical Council trovò l'ipnosi – e quindi Neukomm – responsabile della morte di Ella. Tuttavia, si dimostrò che qualcos'altro aveva avuto una influenza maggiore sul risultato della corte [34].
András Jósa, l'eminente e molto influente Szabolcs capo contea medico difese Neukomm in tutto e per tutto. Jósa era stato in uno di quei castelli di Salamon in Nedecz per trattare i sintomi nervosi di Ella e la conosceva molto bene [35]. Durante le indagini della corte, Jósa e Neukomm sembrano aver seguito la strategia di enfatizzare l'intento terapeutico di Neukomm con l'ipnosi di Ella, nonostante le precedente copertura stampa sulla natura dei meravigliosa e sperimentale natura delle sedute di ipnosi di Neukomm con lei. Assemblando il mosaico delle informazioni pubblicate nei quotidiani, si è portati a sospettare un certo grado di iniziale cospirazione tra i presenti alla seduta nel castello di Salamon per insabbiare la storia, sia per difendere la reputazione della famiglia o quella dell'ipnosi e delle sedute telepatiche in cui credevano così tanto. Analogamente, da parte di Jósa deve essere stata una convinzione genuina e suo immediato interesse stare dalla parte di Neukomm. Egli non solo troavava l'influenza ipnotica terapeutica altamente efficace, ma la raccomandò originariamente lui stesso nel caso di Ella [36].
Inoltre, come ha rivelato nelle sue memorie, Jósa stesso era diventato un convertito all'ipnosi – e in parte per la telepatia – dopo avere assistito ad alcune delle sedute di Neukomm a Nyíregyháza, e imparò il modo d'ipnotizzare direttamente da Neukomm [37].
Il rapporto di Jósa, scritto su richiesta del ministero degli interni solo pochi giorni dopo la tragedia, dichiara che una anno prima aveva rivelato alla famiglia che, a causa del peggioramento della malattia nervosa di Ella e alle cattive condizioni del suo sistema vascolare, la sua morte poteva avvenire "in qualunque momento senza nessuna causa esterna." Altrove Jósa ha formulato la sua conclusione che: "se nel momento in cui era avvenuta la morte di Ella, fosse volata una mosca davanti al viso della ragazza, anche questo ne avrebbe causato la morte." [38]. Quando il verdetto finale è stato emesso un anno dopo, la sua prova è stata fondamentale: la corte ha stabilito solo "connessioni accidentali" tra l'ipnosi e la morte, ripetendo quasi letteralmente l'opinione di Jósa che la morte sarebbe potuta arrivare improvvisamente in qualsiasi momento. L'accusa di negligenza non poteva essere dimostrata [39].
La storia di Ella dimostra quindi che gli interessi locali e autorità esperte nell'Ungheria provinciale, potrebbero annullare l'esperienza medica proveniente da centri eminenti sia della capitale Ungherese che di altre città europee. Nell'impostazione provinciale, il carisma e la dedizione del capo locale dei dottori aveva una influenza maggiore di qualsiasi autorità esperta nazionale o internazionale.
Emese Lafferton
Department of History and Philosophy of Science, University of Cambridge,
Free School Lane, Cambridge CB2 3RH, United Kingdom
Tradotto da: Death by hypnosis: an 1894 Hungarian case and its European reverberations
Bibliografia
- For the main sources based on which I reconstructed the case, see September and October 1894 issues of the Hungarian newspapers Pesti Napló (hereafter abbreviated as PN), Budapesti Hírlap (BH), Debreczeni Ellenor (DE), Nyíregyházi Hírlap (NH), and Szabolcsi Szabadsajtó (SS). The case is discussed in Dr. Lajos Szilvek, Hypnotismus lélektani, orvostudományi, történeti és törvényszéki szempontból (Hypnotism from Psychological, Medical, Historical,and Forensic Perspectives), Budapest: Athenaeum, 1900, 192-209, and in András Jósa, Barangolás Németországba és visszaemlékezések (Wanderings in Germany and Reminiscences), Nyíregyháza, 1906 2 See The Times, 22 Sept. 1894. See also articles in PN, 20, 21, and 22 Sept. 1894
- Dr. Vragassy quoted in The Times, 22 Sept. 1894 and PN, 21 Sept. 1894
- Numerous newspapers reported on the case, see, for instance, The Times, Pester Lloyd, Neues Wiener Abenblatt, Neue Freie Presse, l'Eclair, etc
- The decree was issued by the Ministry of Interior in Dec 1894. See Kornél Chyzer, Az egészségügyre vontakozótörvények és rendeletekgyujteménye. 1854-1894 (Collection of Laws and Decrees Concerning Health Care, 1854-1894), Budapest, 1894, 752
- On the Department of Mental Health and Pathology at the Budapest Medical Faculty see Emese Lafferton, “From Private Asylum to University Clinic: Hungarian Psychiatry, 1850-1908,” in Framing and Imagining Disease in Cultural History, ed. George S. Rousseau, et al., 190-213, New York: Palgrave Macmillan, 2003
- See Károly Schaffer A hypnotismus élettani, gyógytani és törvényszéki szempontból (Hypnotism from Physiological, Therapeutic and Forensic Perspectives), Budapest, 1895, 17-36
- For the detailed analysis of Ilma's case, see Emese Lafferton, “Hypnosis and Hysteria as Ongoing Processes of Negotiation. Ilma's Case from the Austro-Hungarian Monarchy,” History of Psychiatry 3 (2002) 177-197, 4 (2002) 305-327
- Jendrássik “Hypnoticus suggestio kísérletek” (Experiments With Hypnotic Suggestion), Gyógyászat (Medicine), (1887): 140-42
- See Jendrássik, “A hysteriás suggerálhatóságról” (On Hysterical Suggestibility), Orvosi Hetilap (Medical Weekly), 42 (1892): 508-10; 43 (1892): 523-25; 44 (1892): 537-39; 45 (1892): 551-53, esp. 538
- See Jendrássik, “A suggestióról” (On Suggestion), Orvosi Hetilap, 23 (1888): 746-49, 781-85, and “Hypnoticus suggestio,” 140-42
- For the debate following Jendrássik's demonstrations, see Jendrássik “Hypnoticus suggestio,” 140-42; “Eszmecsere a hypnosis felett” (Discussion over Hypnosis), in Orvosi Hetilap 19 (1892): 228-29, 20 (1892): 254-60, and Gyógyászat 21 (1892): 250-53; 22 (1892): 263-65
- This view was shared by adherents of the Nancy school, Ambroise Liébeault, Hyppolite Bernheim, Jules Liégeois, and Henri-Etienne Beaunis, but also the Hungarian Schaffer, the German Albert von Schrenck-Notzing, and the Swiss August Forel. See August Forel, Hypnotism or Suggestion and Psychotherapy. A Study of the Psychological, Psycho-Physiological and Therapeutic Aspects of Hypnotism. Transl. from the 5th German ed. by H.W. Armit. New York, London: Rebman Limited, 1906, 320, 329. Also see Schaffer, A hypnotismus, 30, and Albert Moll, Hypnotism. Including a Study of the Chief Points of Psycho-Therapeutics and Occultism. Transl. by Arthur F. Hopkirk. London: Walter Scott Publishing Co., 1909, 415
- This view was shared by doctors around Charcot at the Paris school, Georges Gilles de la Tourette, the Belgian Joseph Delboeuf, the French Pierre Janet, and the Austrian Moriz Benedikt. See Schaffer, A hypnotismus, 73; Szilvek, Hypnotismus, 239-40; Moll, Hypnotism, 415. For a discussion of the medico-legal debate between adherents of the Salpêtrière and the Nancy schools, see Ruth Harris, Murders and Madness. Medicine, Law, and Society in the Fin de Sie`cle. Oxford: Clarendon Press, 1989, 171-93
- For a wonderful discussion of this in the French context, see Harris, Murders and Madness
- Moll, Hypnotism, 402-3 17 Schaffer, A hypnotismus, 71-2. For the case, also see A. von SchrenckNotzing, “Zum Fall Czynski. Eine Entgegnung,” Zeitschrift fu¨ rHypnotismus, 3 (1894/95) 176-85
- Forel, Hypnotism, 332
- See Schaffer, A hypnotismus, 72; Moll, Hypnotism, 406-7; SchrenckNotzing, “Zum Fall Czynski.”
- Moll, Hypnotism, 406
- See Moll's examples in Hypnotism, 403-4
- For such cases, ibid. 404-5
- Harris makes a very similar point about the danger of hypnotized individuals, especially women, breaking contracts, see Harris, Murders and Madness, 170
- See Moll, Hypnotism, 412-13, 415
- See Berheim Suggestive Therapeutics, 167-78, esp. 167-69 and 176; Bernheim De la suggestion et de ses applications à la thérapeutique, 2nd edn., Paris, 1888, 231-40; Schaffer, A hypnotismus, 75; Forel, Hypnotism, 335-37; Moll, Hypnotism, 428-31
- Moll, Hypnotism, 407, 414
- Forel Hypnotism, 341-42. For the case, see A. von Schrenck-Notzing, Uber Suggestion und Erinnerungsfälschung im Berchthold-Process. Lepzig: Barth Verlag, 1897
- See, for instance, BH, 25 and 26 Sept. 1894
- Benedikt quoted in The Times, 24 Sept. 1894 and BH, 24 Sept., 1894
- See Forel in BH 29 Sept. 1894; also PN, 28 and 29 Sept. 1894, and Forel, Hypnotism, 334-35
- For Krafft-Ebing and Benedikt see The Times, 24 Sept. 1894, PN, 22 and 23 Sept. 1894, BH, 23 and 24 Sept. 1894
- See the French doctor Felix Regnault's opinion and the interview with doctors at the Salpêtrière in l'Eclair, quoted in “Un cas de mort dans l'état d'hypnotisme,” Revue de l'hypnotisme expérimental et thérapeutique, (1894-95) 122-23. For similar French expert opinion, see PN, 6 October 1894 and Bernheim quoted in PN 28 Sept. 1894
- Lancet 22 and 29 Sept. 1894, 701 and 749-50; British Medical Journal, 29 Sept. 1894, 719
- See the 1895 court decision and explanation published in PN, 4 Nov. 1895. The explanation explicitely refers to the Council's different opinion
- See Jósa in BH and PN 24 Sept. 1894.
- See also Jósa, Barangolás and Jósa, Eloadás a hypnosisról (Lecture on Hypnosis), Nyíregyháza, 1916; Szilvek, Hypnotismus, 192-209
- See Jósa, Eloadás and Barangolás; and Szilvek, Hypnotismus
- See Jósa, Eloadás, 5 and Barangolás, 66
- See Jósa's report published in BH and PN 24 Sept. 1894. Last quote is from PN, 25 Oct. 1894
- See ibid. The Royal prosecutor appealed against this decision, see PN, 3 Nov. 1895. Also see NH, 7 Nov. 1895