
Dispiace che nello studio dei fenomeni psicologici, e più in particolare di quelle manifestazioni, reali o immaginarie, che vanno sotto il nome di ipnotismo, che non sia stata portata avanti una sperimentazione più estesa con gli animali.
Infatti, sebbene i risultati ottenuti con gli animali siano ben lungi da quelli raggiunti con il genere umano, sono tuttavia liberi da ogni possibile collusione conscia o inconscia tra il paziente e l'operatore.
Al quinto Congresso Internazionale di Fisiologia, che si è svolto a Torino, Miss M. Stefanowski di Bruxelles ha svolto una relazione in cui ha parlato della sua esperienza nell'ipnotizzare i rospi. Secondo questa signora, i rospi, che hanno vissuto in un acquario durante l'inverno, e sono diventati molto emaciati in primavera, come risultato di un lungo digiuno, sono particolarmente adatti per esperimenti di questo tipo.
Sembra sia solo necessario girarli sul dorso per farli cadere nello stato ipnotico e in breve in catalessia, una condizione in cui gli organi di senso sospendono le operazioni, quelle delle sensazioni, inclusa la sensibilità al dolore, diventando sordi, mentre le pupille degli occhi si contraggono , l'azione del cuore si riduce e i movimenti respiratori diventano appena percettibili, e questo stato può durare un'ora o più.
Altri esperimenti riportati dalla signorina Stefanowski hanno dimostrato che quando sono provati dell'acqua - ossia tenendoli in un luogo asciutto - sono suscettibili all'influenza ipnotica, e che da questa profonda condizione ipnotica possono essere immediatamente risvegliati con i vapori di etere, cloroformio o alcol, e che l'improvviso o progressivo aumento di temperatura interrompe lo stato ipnotico, e al contrario l'abbassamento della temperatura sembra favorirlo.
Nel commentare quanto riferito dalla signorina Stefanowski il professor Vaschidi nota, riferendosi all'immagine che accompagna l'articolo, che guardandoli, è impossibile resistere nel confrontare la loro posizione con quella assunta dalle persone isteriche quando sono in ipnosi.
Quindi ha discusso alcuni dei suoi esperimenti nell'ipnotizzare i rospi, nei quali ha ripetuto quelli di Miss Stefanowski, ottenendo sostanzialmente gli stessi risultati, ma in aggiunta ha provato quello che si può fare con un rospo ben nutrito, in perfette condizioni, semplicemente fissando il proprio sguardo nel suo.
Questo è stato a volte difficile da fare, ma tenendoli nella sua mano rivolti sulla schiena, è riuscito un certo numero di volte a metterli in ipnosi, e sebbene i suoi successi fossero irregolari, si è detto soddisfatto che potessero essere ipnotizzati con lo sguardo, come gli esseri umani.
Il suo esperimento successivo con i rospi nelle loro condizioni naturali, in una vasca o una boccia piena d'acqua su un tavolo dove potevano essere fissati in una posizione comoda. Descrive questi tentativi come veramente ardui, e afferma cha ha dovuto fissarli per lungo tempo, ma che alla fine ha avuto successo, come dimostrato abbondantemente dall'attitudine di attenzione ed estasi assunta dai rospi, insieme al fatto che non c'era reazione quando erano toccati con una piuma o un cavo arroventato. Da questa condizione, tuttavia, sebbene profonda, come ci dice, si risvegliavano molto prontamente, e frequentemente con un balzo.
Noi abbiamo, fa notare, in conclusione, una condizione che ci fa domandare quale sia la natura di questa misteriosa forza che proviene dalla finestre della nostra vita organica, influenzando in modo veramente anestetico sia gli uomini che gli animali.
The St. Louis Republic., January 19, 1902