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L'induzione ipnotica

12/03/2015 Alessandro Guidi — Ipnosi Commenta

Tutti possono imparare a ipnotizzare, è una cosa estremamente semplice: non richiede alcuna magia, nessun potere nascosto, e si può imparare in un paio di giornate di lavoro.

Ogni ipnotista sviluppa le sue induzioni, quelle che sente maggiormente vicine alla sua personalità e al suo modo di agire, e si attiene a quelle per svolgere la sua attività. Raramente occorre conoscere bene più di due o tre induzioni, ma in ogni caso, siccome è stata sviluppata una grande varietà di induzioni, è meglio impararne e provarne qualcuna di nuova di tanto in tanto, anche soltanto per scoprire se si riesce a fare qualcosa di meglio con qualcosa di nuovo.

Per principio scarto le induzioni complicate, quelle che richiedono una particolare messa in scena o sono state costruite intorno a qualche vaga teoria sul funzionamento della mente umana tanta cara al suo autore.

L'induzione deve essere semplice. Una combinazione di suggestioni, approfondimenti della trance, test per la profondità di trance. Un test di suggestionabilità somministrato prima dell'induzione non solo non è di nessun aiuto, ma può portare fuori strada: un certo numero di soggetti ansiosi di farsi ipnotizzare ed estremamente capaci nell'ipnosi possono essere scartati perché non rientrano nei parametri del test d'ipnotizzabilità.

Bisogna sempre partire dal principio che chiunque è ipnotizzabile e aggiungere il corollario che chiunque è ipnotizzabile da voi stessi. La fiducia in se stessi deriva da questi due assunti ed è alla base di un'ipnosi di successo.

Rilassamento

Il rilassamento non è necessario, ma aiuta le persone maggiormente ansiose, quelle che hanno paura dell'ipnosi e non sanno precisamente cosa aspettarsi nonostante le rassicurazioni e le spiegazioni dell'operatore.

Ancoraggio

E' buona norma associare l'induzione a qualcosa che sta avvenendo nel momento stesso dell'induzione, può essere un suono che si ripete nella stanza, un rumore che si riesce a percepire: "E mentre senti tutti i suoni della stanza e la mia voce ti rilassi sempre di più ...". Oppure si può utilizzare il respiro della persona, associando alcune suggestioni di rilassamento ogni volta che il soggetto espira e: "il tuo respiro si fa sempre più lento ... profondo ... regolare ..."

La trance

Il raggiungimento della trance è indicato da un cambio nel respiro, che deve essere lento e regolare, da un rilassamento generale della muscolatura o al contrario da un irrigidimento totale, catalettico. Altri segni sono lo sbattimento delle palpebre (eyelids flickering), leggeri movimenti della testa, piccoli movimenti involontari della muscolatura, specialmente quella delle mani, che possono essere utilizzati per un sollevamento del braccio.

Alcune persone raggiungono la trance in secondi, ancora prima che si sia finito di formulare la prima suggestione. Ma non sempre il soggetto è così disponibile a risparmiare lavoro all'ipnotista, e in altre occasioni bisogna insistere a lungo, magari cambiando approccio, nella consapevolezza che per ogni persona esiste una induzione che porta all'ipnosi.

In rari casi non c'è niente da fare. L'ipnotista e il soggetto non sono in sintonia. In questi casi si può ritentare dopo qualche giorno, o il giorno dopo, o lasciare perdere del tutto. Una sola induzione non riuscita, insegna molto di più di cento andate a buon fine e costituisce un utile argomento di riflessione.

Test

Quando parlavo prima di di test di profondità, mi riferivo a domande semplcii come "Passa attraverso la porta, puoi farlo?", "Riesci a vederel ascena chiaramente?", "prova piegare il ruo braccio, non riesci, per quanti sforzi tu faccia". Questi semplici test indicano che il soggetto ha raggiunto un buon coinvolgimento nel processo d'ipnosi, ed è sotanzialmente differente da un test d'ipnotizzabilità, che determina a priori se una persona è più o meno suscettibile ad essere ipnotizzata.

Il test che preferisco, perché credo sia il più facile da ottenere e quello che offre una prova immediata dell'ipnosi in corso, è il test della catalessia delle palbebre. Se il soggetto non riesce ad aprire la palbebre, vuol dire che è sulla strada giusta per una buona esperienza ipnotica.

Un altro test è il sollevamento di un dito per dire si e di un altro per dire no. Questo puà condurre ad una serie di domande di tipoo si e no da aprte dell'ipnotista e una serie di risposte da parte del soggetto, che di solito sono molto interessanti, anche perché il soggetto può non ricordarsi nulla dell'intero propocesso una volta svegliato.

Se il soggetto non riponde ai test, biogna approfondire al trance, e ancora approfondire al trance e ancora e ancora finché non si ha la rispota desiderata. FAre ipnosi su un soggetto non ipnotizzato, è un'esprienza del tutto inutile e inefficace, sia per l'ipnotista che per il sggetto.

Note

La cosa più improtante di tutto il processo di induzione è la totale, completa, incrollabile fiduzia dell'ipnotista. Il minimo dubbio spunta tutte le armi della migliore delle induzioni. Se si pensa che non funzioni, non funzionerà.

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