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Amnesia 1

21/02/2010 Alessandro Guidi — Ipnosi Commenta

Per amnesia si intende una perdita della memoria totale o parziale. Per amnesia ipnotica si intende, fino dal XIX° secolo, l'incapacità dei soggetti ipnotici di ricordare gli eventi della seduta ipnotica una volta terminata. In questo caso più che di amnesia ipnotica, dobbiamo parlare di amnesia post-ipnotica, perché il fenomeno si verifica soltanto dopo che il soggetto è uscito dall'ipnosi. Nell'articolo, per brevità ci si riferisce all'amnesia post-ipnotica come amnesia ipnotica.

Questo tipo di dimenticanza selettiva e circoscritta alla seduta ipnotica è considerata una delle caratteristiche salienti dell'ipnosi profonda, in particolare dello stato ipnotico indicato come sonnambulismo.

L'amnesia ipnotica può essere di due tipi, indotta oppure spontanea. Nel primo caso è richiesta tramite una suggestione, diretta, indiretta o implicita, nel secondo appare spontaneamente come l'incapacità del soggetto di richiamare gli eventi della seduta ipnotica, a cui però si rende conto di avere partecipato.

A questo proposito Braid scrive: “Il termine ipnosi può essere ristretto soltanto a quei casi in cui … il soggetto non ha memoria al risveglio di quanto accaduto durante il sonno, ma di cui può avere il perfetto ricordo passando successivamente in un simile stato di ipnosi.”. Qui Braid si riferisce al fatto di ricordare in una successiva seduta ipnotica il contenuto di cui c’è stata amnesia nella prima.

Che un soggetto con amnesia post-ipnotica ricordi tutta la seduta durante una successiva ipnosi, con la suggestione di "ricordare tutto quello che è avvenuto nella seduta precedente” illustra in maniera evidente che l'amnesia post-ipnotica non sopprime i ricordi, ma li rende in qualche modo invisibili e inaccessibili agli strumenti del ricordo.

L’amnesia è stata considerata diversamente da autori differenti. Per Janet era una forma di dissociazione, e come riportato da Wolinsky: “ Rossi, facendo il sommario della visione d’insieme della storia e della natura terapeutica dell’ipnosi, sua e di Erickson:’Prese insieme, queste investigazioni cliniche e naturalistiche, suggeriscono fortemente che l’ipnosi è uno stato alterato di coscienza e l’amnesia in particolare, è una conseguenza naturale di questo stato.’”.

Sull'amnesia spontanea, naturalistica secondo Rossi, bisogna fare alcune considerazioni di merito. Infatti, se il soggetto che riporta un'amnesia spontanea dopo una seduta ipnotica, era precedentemente a conoscenza del fatto che la seduta ipnotica avrebbe potuto portare ad amnesia, oppure se precedentemente credeva che uno dei risultati dell'ipnosi fosse la produzione di amnesia, allora non si può parlare in questi casi di amnesia spontanea.

Un esperimento di Young e Coper (1972) dimostra questo fatto in maniera evidente. Ad alcuni soggetti fu detto che l'amnesia spontanea era un risultato tipico del processo ipnotico, mentre ad un'altra metà fu detto che l'amnesia non era mai un risultato del processo ipnotico. Il numero maggiore dei soggetti amnesici fu quello del primo gruppo.

In una successiva ricerca "The Effect of Manipulated Expectancies on Posthypnotic Amnesia" (Michael J. Simon, Herman C. Salzberg 1985), gli autori sembrano però smentire i risultati della precedente ricerca. A un gruppo di 120 soggetti è stato assegnato casualmente a sei gruppi: aspettativa negativa (per l'amnesia), nessuna aspettativa/suggestione, aspettativa/suggestione negativa, e due gruppi di controllo. I risultati indicano che la manipolazione dell'aspettativa non avrebbe effetto sulla formazione dell'amnesia post-ipnotica misurata secondo la scala Stanford Hypnotic Susceptibility Scale, Form A (Weitzenhoffer & Hilgard, 1959), mentre si è trovato che le suggestioni di amnesia hanno un effetto significativo. Soggetti ipnotizzati con suggestioni (per l'amnesia) e senza suggestioni ricordavano significativamente meno dei soggetti non ipnotizzati del gruppo di controllo.

Questa ricerca sembra indicativa del fatto che l'amnesia può essere uno dei risultati dell'ipnosi, che sia o meno attesa.

Una distinzione che si fa spesso nel considerare l'amnesia ipnotica, è tra la fonte e il contenuto. L'amnesia della fonte si verifica quando si è in grado di ricordare del materiale fornito durante la seduta, ma non se ne sa indicare la fonte. Ad esempio possono essere ricordare delle parole, o la qualità di alcuni oggetti in maniera sorprendentemente precisa, senza sapere però individuare l'origine di questa conoscenza. Interrogati in proposito i soggetti razionalizzano con frasi come: "L'ho sempre saputo", "Devo averlo letto", "Me lo ha detto mio fratello", e così via. L'amnesia del contenuto si verifica quando non si ha memoria dei fatti e degli accadimenti dell'intera seduta ipnotica.

La possibilità di dimenticare tramite suggestione, non ha una spiegazione chiara, perché non si riesce a capire in quale modo si verifichi l’amnesia. Come fa un soggetto a dimenticare? E' difficile credere che si possa dimenticare qualcosa semplicemente volendolo, anche perché, quando tentiamo di dimenticare qualcosa coscientemente, non facciamo altro che concentrarci ancora più intensamente sulla cosa da dimenticare, finendo così per ricordarla completamente.

Forse ci sono alla base dell'amnesia dei meccanismi di distrazione, ma questi devono essere comunque automatici, innescati senza consapevolezza da parte nostra. Ma se esistesse davvero un meccanismo di controllo che ci permette di dimenticare, come potremmo usarlo? Ogni volta dovremmo sapere per che cosa lo stiamo usando, che è esattamente quello che stiamo cercando di dimenticare.

Le suggestioni post-ipnotiche, secondo Erickson, reinstallano uno stato di ipnosi, e mentre le compie il soggetto è totalmente amnesico del fatto di compiere un'azione post-ipnotica indotta da una suggestione. Questo spinge molti ricercatori e ipnotisti a considerare l'amnesia un potente meccanismo per far eseguire le suggestioni senza la minima interferenza da parte della coscienza.

Come si vede da questi semplici esempi, l'amnesia, come molti altri fenomeni ipnotici, è abbastanza elusiva.

L'amnesia non è solo un fenomeno post-ipnotico, ma anche una forma di controllo di cui alcuni individui beneficiano perché consente loro di tenere a distanza memorie spiacevoli, o eventi traumatici. Secondo Stephen Wolinsky: “Come cresce il normale dimenticare in uno stato di trance sintomatico? Nello stesso modo in cui altri Fenomeni di Trance Profonda nascono: come un modo di preservare, proteggere o supportare il bambino nelle prime esperienze familiari che non possono essere elaborate. Stati di amnesia cronica—che includono lo stato di trance complementare ipermnesia—sono intensi sforzi per mantenere l’omeostasi dell’individuo e/o dell’ambiente. Nella mia visione dell’amnesia, quest’ultima non è tanto una conseguenza dello stato alterato di ipnosi quanto essa stessa uno stato di trance completamente sviluppato.”.

amnesia, fenomeni ipnotici, postipnosi, Rossi, Wolinsky

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